Sentieri dei boschi

Comune: S. Marco in Lamis
Modalità di fruizione:
Cronologia:

Il patrimonio boschivo del Gargano non è limitato alla nota Foresta Umbra. Sono infatti presenti molti altri complessi di boschi di grande valore paesaggistico, naturalistico e scientifico che meritano di essere conosciuti. Di seguito vengono descritti i percorsi più noti, attrezzati ed accessibili che consentono di conoscere meglio questi luoghi.

A. Bosco Iancuglia. Bosco Iancuglia occupa il versante settentrionale del rilievo che si estende tra M. della Donna e Coppa di Forno, all’interno del cuneo da cui ha origine il vallone di Stignano. Si tratta di una lecceta mista ad altre essenze mediteranee posto tra i 300 e i 600 m di quota. Alle quote superiori al Leccio si associa la Roverella.

Al di sopra del bosco, in località Difesa si estende un pianoro caratterizzato da numerose doline, bordate da formazioni arboree. In queste aree dominano il Cerro e l’Acero campestre. Di grande bellezza il panorama che spazia dal versante di Monte Castello alle lagune di Lesina e Varano, alla Majella.

Nel bosco è stato allestito un percorso pedonale ad anello della lunghezza complessiva di circa 4,5 km. Il sentiero realizzato dall’Ente Parco è stato dotato di segnaletica realizzata in legno con caratteri in vernice gialla. La disposizione di pietre ai margini del percorso, di larghezza intorno a 1,2 m, rende inequivocabile il suo tracciato. In prossimità dell’accesso al sentiero è presente un’area i sosta per le auto. Vi sono due aree attrezzate per pic-nic.

B. Valle della Fajarama. La valle della Fajarama è una piccola incisione carsica confluente nel più esteso vallone di Stignano nei pressi del Convento di S. Matteo. E’ proprio da quest’ultima località che prende avvio il percorso pedonale che si snoda lungo il canale carsico all’ombra di una folta vegetazione arborea costituita prevalentemente da Pioppo tremolo, Cerro, Acero napoletano, Carpino bianco, Nocciolo.

Lo scenario è arricchito da testimonianze di una civiltà rurale, quali nevaie, calcinaie, resti di carbonaie, grotte riattate a rifugio, piscine e abbeveratoi. Proseguendo, è possibile osservare l’unico nucleo spontaneo di Faggio del versante occidentale del promontorio. La sua presenza sembra essere legata al particolare microclima caratterizzato da un tasso di umidità atmosferica superiore a quello delle località limitrofe dove invece vegeta la Roverella e il Cerro.

Il percorso ad anello realizzato dall’Ente Parco e dal Comune di S. Marco in Lamis ha una lunghezza di 5,3 km. La segnaletica consiste di tabelle di insieme, tabelle didattiche e direzionali. Sono inoltre segnalati diversi beni dell’architettura rurale (nevaie, calcinaie, carbonaie, cisterne). Sono inoltre state realizzate numerose aree di sosta.

C. Sentiero di Tacca del Lupo. Il percorso si snoda attorno a Valle Tacca del Lupo, un vallone che nascendo in prossimità del versante orientale di M. Iacotenente, si snoda per circa 2 km, sino a confluire con altre valli di questo versante nel Canale Macinino. Il paesaggio vegetale è caratterizzato nel suo primo tratto da Lecci secolari, di particolare bellezza, in quanto plasmati sulle rocce presenti e coperti da un tappeto di muschi.

Associato al Leccio troviamo altre latifoglie quali Orniello, Carpino bianco, Acero campestre e Acero d’Ungheria. Risalendo la valle il Leccio lascia il posto al Cerro presente con esemplari di grandi dimensioni soprattutto in forma isolata. Lungo i crinali sono presenti ampie chiarie occupate dal pascolo.

Nelle aree aperte si trovano essenza della macchia mediterranea con Lentisco, Cisto di Montpellier, Mirto, Euforbia cespugliosa, Perastro. La prima parte del percorso decorre su un vecchio nastro d’asfalto. In seguito il percorso utilizza vecchie mulattiere per consentire la visita ad alcune piscine e manufatti rurali. Sono presenti diverse aree di sosta lungo il percorso.

La segnaletica è costituita da tabelle direzionali in legno inciso con lettere in vernice e da talune tabelle di indicazione dei beni. All’accesso del sentiero si trovano altre tabelle tra cui quelle di Gargano Bike.

D. I sentieri di bosco Quarto e Monte Spigno. Nella porzione di territorio compresa tra Monte Sant’Angelo, Carpino e l’alveo di Sant’Egidio vegetano interessanti complessi boschivi, dominati dal Cerro e dal Faggio, che rappresentano la porzione meridionale dell’antico Nemus Garganicus.

I toponimi attuali inquadrano tali boschi con i nomi di bosco Quarto, bosco Spigno e bosco di Manfredonia. La posizione geografica di questi boschi li qualifica come importante snodo delle storiche vie di pellegrini, viandanti e pastori provenienti dal versante settentrionale e occidentale del Gargano. I tratturi storici sono invece l’elemento di connessione di questi boschi con i valloni del versante meridionale.

La loro storica importanza economica è legata alla risorsa del legno (basti pensare al tracciato della ferrovia a scartamento ridotto Decauville) e al pascolo. Ancora oggi l’area è servita da numerosi fabbricati rurali, che vedono nella zootecnia e nella produzione casearia, la loro principale attività.

Questi elementi giustificano la presenza di una ricca rete di strade secondarie, sentieri, mulattiere attraversati ancora oggi quotidianamente da greggi di bovini diretti alle fonti di acqua (cisterne, piscine, cutini), al pascolo o alle rispettive aziende agricole (Jazzo, Casino, Masseria). Si accede a quest’area attraverso un bivio posto lungo la S.S. 272 Si può accedere anche dalla strada S. Giovanni R. – Carpino.

L’area è attraversata da un tratturo carrabile che la percorre più volte da est a ovest. Le attrezzature per il turismo escursionistico consistono in una decina di aree di sosta (picnic) e in alcune aree di parcheggio, con panche, tavoli, barbecue, staccionate perimetrali. Sono inoltre stati allestiti su preesistenti percorsi (mulattiere, tratturi) sentieri attrezzati, anche di rilievo storico, come quelli che ricalcano l’antico tracciato della ferrovia Decauville. La rete dei sentieri attrezzata è estesa per circa 25 km.

I principali percorsi individuati sono:
a)   il tracciato della ferrovia Decauville (dalla località Pezzente al bivio di cisterna Purgatorio). La lunghezza è di circa 5 km;
b)   dal bivio di cisterna Purgatorio alla caserma di Coppa del Giglio. La lunghezza è di circa 2,6 km
c)   dal bivio di cisterna Purgatorio a Casino Pezzente. La lunghezza è di circa 6 km
d)   tratturo valle Ragusa. La lunghezza è di circa 4 km
e)   sentiero panoramico M. Spigno. La lunghezza è di circa 2,2 km
f)   sentieri di ascesa a M. Spigno. La lunghezza complessiva dei percorsi è di circa 5,3 km.

Ultimo aggiornamento

23 Maggio 2023, 09:14