Recupero dei tesori archeologici del Gargano
Con una nota inviata dall’Ente Parco Naz. del Gargano alla Regione Puglia, attestante l’omologazione delle opere, si è così concluso l’iter di adeguamento strutturale ed infrastrutturale del polo museale del sito europeo più antico
Con una nota inviata dall’Ente Parco Naz. del Gargano alla Regione Puglia, attestante l’omologazione delle opere, si è così concluso l’iter di adeguamento strutturale ed infrastrutturale del polo museale di Grotta Paglicci (Rignano Garganico), il sito europeo più antico in fatto di presenza di segnali di vita dell’uomo preistorico. Infatti, il 26 luglio scorso, ampiamente in anticipo rispetto alle scadenze previste, sono terminati i lavori di sistemazione dell’immobile che ospiterà il fornito Museo (il quale conterrà, in maniera catalogata in apposite teche, tutti i più importanti reperti archeologici rinvenuti) che assieme al tecnologico e multifunzionale Centro Visite (allocato nell’ex Scuola Materna) ed alla capiente e strategica Sala Convegni (allocata presso l’ex Chiesa del Purgatorio) costituiranno l’importante polo attrattivo di Grotta Paglicci. Ora, l’ultimo tassello del puzzle: l’allestimento a cura dell’Università di Siena (che in loco studia ed opera da decenni) per garantire una fruizione al pubblico nei tempi più rapidi possibili.
“Siamo davvero ad un passo dal tagliare uno storico risultato per tutto il Gargano – ha dichiarato il Presidente Pecorella -. E’ una questione che ho a cuore sin dal mio insediamento in qualità di Commissario e, a distanza di un anno e mezzo, possiamo dire di aver fatto davvero passi da gigante per restituire il giusto splendore ad un sito che rappresenta la culla della civiltà europea. Dopo aver riallacciato i rapporti con l’Università di Siena e concluso il periglioso iter dei lavori infrastrutturali, a breve riconsegneremo il sito museale alla città di Rignano ed ai suoi abitanti. Il Comune più piccolo del Parco merita attenzione maggiore rispetto ad altri che possono contare su maggiore popolazione e maggiori opportunità di sviluppo. La tutela delle aree interne, alle quali appartiene Rignano, deve diventare esercizio di concretezza e non mera affermazione di generici intenti. Il sistema di fruizione che abbiamo pensato per il polo di Grotta Paglicci– ha concluso Pecorella –, non sarà solo ad uso e consumo del mondo accademico, ma, deve coinvolgere tutte le Istituzioni a ricercare un vasta ed attenta platea di operatori. Il mondo della scuola può segnare, con la sua consapevole partecipazione alla vita di questi centri, la differenza tra un oblio del territorio ed il suo adeguato e giusto risveglio. In questa direzione intendiamo muoverci assieme all’amministrazione comunale”.
Ultimo aggiornamento
24 Ottobre 2012, 19:33