Vegetazione annua pioniera di Salicornia e altre delle zone fangose e sabbiose
Indicato con il codice 1310 questo habitat d’interesse comunitario riguarda formazioni composte prevalentemente da specie vegetali annuali tipiche degli ambienti salmastri (soprattutto Chenopodiaceae del genere Salicornia) che colonizzano distese fangose delle paludi salmastre, dando origine a praterie che possono occupare ampi spazi pianeggianti e inondati o svilupparsi nelle radure delle vegetazioni alofile perenni appartenenti ai generi Sarcocornia, Arthrocnemum e Halocnemum.
Si distinguono dalle Praterie salmastre in quanto caratterizzate da specie a ciclo annuale non perenne. In Italia appartengono a questo habitat anche le cenosi mediterranee di ambienti di deposito presenti lungo le spiagge e ai margini delle paludi salmastre costituite da comunità alonitrofile di Suaeda, Kochia, Atriplex e Salsola soda definite dal codice CORINE 15.56. Nell’area del Parco si ritrova in quasi tutti i siti costieri con zone umide salmastre, Laguna di Lesina, Palude di Sfinale, Lago Salso-Frattarolo, in quanto rientra in una successione tipica che contraddistingue le vegetazioni salmastre, costituita da una successione di comunità vegetali caratteristiche di suoli sabbiosi, che in assenza di alterazione si susseguono con regolarità dal limite superiore della zona afitoica fino alle aree retrodunali più stabili (quando presenti).
Particolarmente condizionata dai livelli di salinità la vegetazione che caratterizza questo habitat costituisce comunità durevoli che si trovano generalmente in contatto con le formazioni alofile a suffrutici della classe Sarcocornietea fruticosae dell’habitat 1420 “Praterie e fruticeti mediterranee e termo-atlantici (Sarcocornietea fruticosi)” o, dove il disturbo altera la microtopografia creando condizioni di minore salinità, con le formazioni ad emicriptofite inquadrate nell’ordine Juncetalia maritimi dell’habitat 1410 “Pascoli inondati mediterranei (Juncetalia maritimi)”.
La vegetazione dell’habitat si ritrova anche a contatto creando micromosaici con la vegetazione delle falesie (1240 “Scogliere con vegetazione delle coste mediterranee con Limonium spp. endemici”) e talora anche con quella delle formazioni dunali riferite all’habitat 2110 “Dune mobili embrionali”. La complessità funzionale e la difficoltà di riconoscimento per i non botanici rende spesso difficile distinguere questi vari habitat così strettamente concatenati tra loro e distinti spesso da lievi livelli di salinità o di substrato.
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Ultimo aggiornamento
22 Maggio 2023, 09:34