Vallone di Pulsano e Valle Campanile
Vallone tra i più conosciuti è di maggiore estensione Pulsano rappresenta l’eccellenza degli ambienti rupicoli di Puglia e di buona parte dell’Italia. Situato a sud-ovest di Monte S. Angelo e immediatamente a nord di Manfredonia, il vallone è costituito da un braccio centrale largo circa 500m, originato dalla confluenza di tre rami, denominati, Valle Campanile, Valle Piccola di Pulsano e Valle Mattina. Quest’ultima, rappresenta la gola più lunga, con i suoi circa 2000 m di lunghezza e quasi 300 m di dislivello.
La vegetazione si presenta molto diversa dalle sue porzioni più alte e pianeggianti, da quella delle pareti e del fondo. In alto l’ambiente, dominato dalla scarsità di acqua e dalla forte insolazione, è scandito dalle fioriture dell’Asphodelus ramosus e dall’Asphodeline lutea, della ferula e dalle numerose graminacee. Altre specie vistose delle zone aperte sono l’Euphorbia characias, le varie specie di cisti ed il lentisco. Ma sono gli ambienti rocciosi e ripidi dei valloni gli ambienti di maggiore interesse. Le porzioni più vicine al Santuario sono caratterizzate da vaste superfici di roccia nuda e da terrazzamenti più o meno regolari.
Queste pareti, dall’aspetto povero di vita, ospitano in realtà alcune delle specie più nobili della flora pugliese. E’ il caso delle specie a distribuzione trans-adriatica, come l’Inula verbascifolia, dal fusto e dalle foglie finemente ricoperte da una peluria biancastra che la protegge dalla forte insolazione, della Scabiosa dallaportae, con il suo portamento a pulvino e la tendenza a rifugiarsi nelle fratture della roccia, capace di sopportare insolazioni e temperature sino a 70 C. Ed anche di endemismi come la splendida Campanula garganica, dalle azzurre corolle a cinque petali. Interessante è la presenza della rarissima Micromeria Fruticosa.
Le porzioni più a nord dei valloni e le porzioni meno disboscate, ospitano fitte formazioni boschive, quasi pure, di Leccio a cui si associano nelle porzioni più basse e sul fondo l’Orniello, il Carpino nero e la Roverella. Ambienti rupicoli tra i più interessanti a livello regionale, queste pareti, ospitano tutte le specie caratteristiche di questo habitat. Nel tardo inverno, sul grigio calcare, si riuniscono in grandi concentrazioni i neri corvi imperiali che abitano questi valloni. Qui volava, e raramente lo fa ancora, il raro Capovaccaio, di cui però da molti anni non si hanno prove di riproduzione. I gheppi sono numerosissimi, mentre molto raro è il Lanario.
Il potente e melodioso canto del Passero solitario echeggia tra le alte pareti di roccia, insieme al verso lamentoso della Passera lagia, al sottile richiamo dello Zigolo muciatto, ed a quasi tutti gli altri richiami delle specie rupicole di Puglia. Sulle roccie rese bollenti dal sole si termoregolano vari Rettili quali il Biacco, il Cervone, la Vipera. La posizione, certo invidiabile, ha da sempre favorito l’insediamento umano, come testimoniato dalla presenza del Santuario di Santa Maria di Pulsano (VI sec.) e dei numerosi insediamenti rupestri e degli eremi concentrati soprattutto nella Valle Campanile.
Area di proprieta’ privata e pubblica, per la fruizione rivolgersi presso il Centro visita di….
Ultimo aggiornamento
19 Maggio 2023, 13:57