Vallone dell’ Inferno
Imponente, aspro, caratterizzato da paesaggi di rocce antiche e dalle forme straordinarie, il Vallone dell’Inferno è, facilmente associabile al suo nome. Le forme infernali delle sue rocce, il clima arroventato che ne caratterizza il microclima nel pieno dell’estate, la vegetazione rada incessantemente brucata dai bovini podolici al pascolo, sono tutti elementi che ne fanno un luogo estremamente interessante. L’accesso dalla parte bassa del Vallone è impedito da un cancello chiuso, è possibile osservarlo dall’alto all’origine del suo bacino idrografico, nella parte alta dell’altopiano, nei pressi di San Giovanni Rotondo.
Per raggiungere l’area seguire le indicazioni per il monumento dedicato a San Camillo De Lellis da cui inizia il solco del Vallone. L’area è stata da sempre frequentata dall’uomo, è, infatti, ricco di grotte con resti archeologici e insediamenti capannicoli sull’altopiano circostante. Numerosa la flora rupicola presente sono rappresentate, infatti, quasi tutte le specie più nobili del Gargano quali, Aubretia columnae, Ephedra major, nella parte più incassata e fresca si ritrovano anche interessanti formazioni arboree arbustive.
Una particolarità delle montagne attorno al Vallone sono le numerose grotte e le altissime pareti rocciose. Sopra il Vallone è possibile osservare diversi pascoli, dalla notevole estensione. Numerosa anche la fauna rupicola, il Passero solitario lancia il suo canto dalle rupi mentre il Corvo imperiale riempie dei suoi voli il Vallone, vari rapaci frequentano le pareti rocciose.
Area di proprietà privata e pubblica, per la fruizione rivolgersi presso il Centro visita più vicino
Ultimo aggiornamento
19 Maggio 2023, 13:55