Trabucco di San Francesco
Edificato sulla penisola di S. Francesco a ridosso dell’omonimo convento questo trabucco è considerato tra i più antichi (più di un secolo di vita) manufatti del suo genere. IL trabucco di S. Francesco gode anche di altre due particolarità la mole e la caratteristica di essere gestito dal WWF. D’estate questo trabucco è meta di numerosi visitatori perché spesso viene messo in funzione ed è possibile ammirarne il funzionamento. In alcune occasioni è anche possibile gustare il pesce appena pescato. Una illuminazione consente la visita anche in ore serali. Dal sito del trabucco si gode un notevole panorama marino e una piacevole vista della lunga spiaggia del castello. La penisola mostra anche altre attrattive dalle rocce modellate dai marosi e dal carsismo alle specie vegetali tipicamente alofile (adattate a vivere in presenza di salsedine). La visita al vicino convento completa la nostra visita.
Il Trabucco è un antico strumento da pesca costruito in legno di pino d’Aleppo. Secondo alcuni storici locali il suo utilizzo risalirebbe addirittura al tempo dei Fenici e, sicuramente, rappresenta il più antico strumento di lavoro ancora in uso tra i pescatori che operano lungo le coste di Peschici, Vieste e Pugnochiuso. Il trabucco è costituito da pali conficcati nella roccia, da un sistema di funi che trattengono una grande rete detta trabocchetto che sfrutta la confluenza delle correnti marine per intrappolare il pesce e da una tavolata, una superficie in legno al centro della quale sorge il casotto, il vero e proprio cuore nel quale il pescatore si porta di primo mattino e attende di recuperare la rete con il frutto della pesca.
La funzione e la tecnica di pesca ci aiutano a capire anche l’etimologia del nome. Dal casotto si dipartono quattro lunghe antenne dalle quali partono altrettanti canapi legati alla rete, predisposta e adagiata sul fondo del mare. Al centro del casotto c’è l’argano rotante. Come in una catapulta, con un rapido movimento, l’argano viene fatto girare per richiamare attorno a sé le corde collegate ai quattro angoli della rete: assistiamo, in pochi istanti, alla rapida riemersione del pescato.
Ultimo aggiornamento
17 Maggio 2023, 09:30