Tomba di Rotari
La Tomba di Rotari o più propriamente il Battistero di San Giovanni fa parte di un complesso architettonico comprendente la chiesa di Santa Maria Maggiore e i resti della chiesa di San Pietro situato vicino al Santuario di San Michele, di grande interesse storico-architettonico. Le notizie circa la sua origine e funzione (di battistero, di campanile, o di sepolcro) sono contraddittorie ed incerte. La costruzione, erroneamente denominata Tomba di Rotari, ha avuto una storia complessa e poco nota come testimoniano i numerosi rifacimenti e adattamenti. La primitiva funzione doveva essere quella di monumento sepolcrale e venne costruito per volontà di due nobili locali, Pagano e Rodelgrimo. Successivamente venne trasformato in battistero e dedicato a San Giovanni Battista.
La denominazione Tomba di Rotari deriva da errate interpretazioni di codici medievali. L’edificio ha un aspetto massiccio, l’ingresso avviene attraverso una piccola porta sormontata da due blocchi scolpiti di materiale diverso sistemati alquanto malamente in funzione di lunette e di architrave. Un montaggio disastroso, avvenuto non si sa quando, che impedisce di capire l’origine e la completezza del senso iconografico delle scene. Sull’architrave è scolpita la cattura di Cristo nell’orto di Getzemani. E’ probabile che la lastra marmorea, in origine sia stata parte del sarcofago presente all’interno, che fu tagliata per adattarla alle dimensioni della porta. Sulla lunetta, invece, sono raffigurati i momenti relativi alla Vita, alla Morte ed alla Resurrezione di Cristo. All’interno dell’edificio è presente un sarcofago vuoto scavato interamente nella roccia, “post tenebras spero lucem”). ma è improbabile che sia stato seppellito Rotari, re dei Longobardi, famoso per l’Editto, ed una conca battesimale, dove si immergevano i fedeli.
Ultimo aggiornamento
16 Maggio 2023, 12:18