Pascoli inondati mediterranei (Juncetalia maritimi)
Indicato con il codice 1410 l’habitat d’interesse comunitario “Pascoli inondati mediterranei (Juncetalia maritimi) “ rientra tra quegli habitat costieri così importanti per la conservazione delle zone umide e per la stabilizzazione e difesa delle aree interne dall’erosione e avanzamento delle acque marine. Si insediano spesso nelle zone retrodunali e sono caratterizzati da vegetazione a dominanza di giunchi (Juncus sp.), Cyperaceae, Aster tripolium, Hordeum maritimum, Plantago crassifolia ecc. spesso in contatto con le steppe salate.
Si tratta di formazioni igrofile molto condizionate dai livelli di altezza e salinità delle acque e si sviluppano in zone umide retrodunali, su substrati con percentuali di sabbia medio-alte, inondate da acque salmastre per periodi medio-lunghi. Spesso costituisco una tipica successione procedendo dal retroduna verso l’interno troviamo J. maritimus che tende a formare cenosi quasi pure in consociazioni con Arthrocnemum sp.pl., Sarcocornia perennis e Limonium serotinum, cui seguono comunità dominate da J. acutus. In Italia l’habitat è caratterizzato anche da formazioni di praterie alofile a Juncus subulatus riferibili al codice CORINE 15.58.
Nell’area del Parco tali formazioni sono state alterate spesso dall’azione dell’uomo che ha messo a coltura le zone retrodunali, o alterato il regime delle acque, o è intervenuto per aprire varchi nelle dune. Si tratta di ambienti delicati che per mantenersi stabili e funzionali hanno bisogno di interventi specifici di gestione per impedire che possano evolvere in altri habitat. Tra gli interventi utili ricordiamo il pascolo, azione che avviene a Frattarolo attraverso le mandrie di Bufali, lo sfalcio e la gestione dei livelli idrici nelle aree arginate, intervento in corso di realizzazione a Lago Salso per la creazione di prati allagati.
Queste praterie sono importanti aree trofiche per molte specie di Uccelli, Aironi, Limicoli, Rallidi e zone di nidificazione per Anatidi, Acrocefali, ecc.Collocazione dell’habitat nel Paesaggio vegetale, con riferimento alle analisi sinfitosociologiche e geosinfitosociologiche, in modo da evidenziare le relazioni con altri habitat mettendo in risalto le situazioni di mosaico più complesse. Riportare, nell’ordine, i contatti seriali (dinamici) e quelli catenali che coinvolgono l’habitat, indicando tra parentesi il codice Natura 2000 corrispondente nel caso in cui questi contatti coinvolgano comunità riferibili ad altri habitat della Direttiva. Qualora siano presenti i sottotipi, indicare col relativo codice le eventuali differenze nei contatti dinamici e catenali. Se opportuno, evidenziare l’esistenza di minacce di scomparsa dell’habitat come risultato delle naturali tendenze dinamiche di trasformazione.
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Ultimo aggiornamento
22 Maggio 2023, 09:24