Monte Saraceno
Monte Saraceno è una piccola altura di soli 260 m., che domina a nord la Piana di Mattinata con i suoi arenili e a sud il Tavoliere e la costa di Manfredonia. Questa posizione dominante ha richiamato nei secoli l’insediamento umano sul rilievo. E’ datata all’età del bronzo la necropoli Dauna presente sulla dorsale, di cui possono essere ammirate le tombe terragne. Sono state censite oltre 500 tombe. La necropoli era originariamente poco accessibile da due lati e difesa da un fossato sul terzo (il lato rivolto oggi verso la SS 89). La salma veniva deposta rannicchiata, secondo i riti delle zone di origine euroasiatiche. La parte superiore delle tombe è scoperta ma si ritiene che esse fossero comunque occupate da manufatti in pietra (teste, steli, scudi o falli).
Nelle tombe sono stati rinvenute fibule illiriche, fogliate e ad aree, manufatti di ambra e vaghi di pasta vitrea. Le abitazioni di questa che fu l’antichissima Matino, circondavano la Necropoli ed erano costituite, probabilmente, da capanne di frasche e pelli a forma circolare o a ferro di cavallo sorrette da un palo centrale. Gli abitanti erano dediti all’agricoltura, alla caccia ed alla pesca. Il nome del rilievo deriva dalla tradizione che vedeva nella necropoli un cimitero Saraceno. Utilizzato nuovamente durante il periodo bellico tra le due guerre per il posizionamento di postazioni militari M. Saraceno paga ancora oggi il suo tributo al “vantaggio del posto in prima fila” con la presenza di ripetitori radio. La vegetazione è costituita da Pini d’Aleppo e vegetazione mediterranea.
L’habitat rupicolo è dominato da Pini contorti, Timo e Rosmarino. M. Saraceno è anche un sito di grande interesse ornitologico, quale luogo di avvistamento dei contingenti migratori in movimento da e verso le zone umide del golfo di Manfredonia. Per raggiungerlo bisogna risalire la S.S. 89 fino alla diramazione di Sellino Cavola, posto panoramico di straordinario effetto. Lasciata l’auto, si percorre, per circa 1 km, una stradina incassata tra la roccia ed i pini marittimi che percorre in cresta l’intero sperone roccioso di Monte Saraceno.
Neolitico
Ultimo aggiornamento
19 Maggio 2023, 11:38