Monte Sacro
Monte Sacro, domina dall’alto dei suoi 872 m, la costa orientale del Gargano. A settentrione il Piano di San Martino e quello della Tagliata lo separano dal bosco Iacotenente e dalla vetta omonima (832m) con cui ha inizio la Foresta Umbra. Il rilievo ha una forma dolcemente allungata e presenta una fitta vegetazione, con lecceta a sud e bosco misto mesofilo sui versanti esposti a nord. Dalla vetta (in prossimità dell’Abbazia della SS. Trinità) si domina uno splendido panorama che nelle giornate limpide abbraccia un vasto tratto di costa, l’ombrosa Foresta Umbra, le pendici e la vetta di monte Spigno.
La vetta di M. Sacro è dominata dalla presenza dell’Abbazia della SS. Trinità, la cui esistenza deriva da un preesistente romitorio di monaci dipendenti dal monastero di S. Maria di Calena, risalente all’XI secolo. L’insediamento si trasformò nel 1138 in priorato benedettino diventato in seguito Abbazia della Santissima Trinità. L’influenza dell’insediamento, nel periodo di massimo splendore, si spingeva sino a Bari, tanto da aver dato il proprio nome alla città di Trinitapoli. A partire dal XV secolo l’Abbazia perse comunque influenza e iniziò un periodo di decadenza che sfociò nell’acquisizione dei suoi beni da parte della Mensa Arcivescovile di Siponto.
Nel XVII secolo l’Abbazia era ormai abbandonata e in rapido degrado. Oggi dell’insediamento sono presenti solo alcune rovine. Rimangono visibili il proano, con archi e pilastri, parte dell’abside e del portale romanico. L’atmosfera delle rovine avvolte dal bosco e dalla vegetazione è comunque magica, tra vetusti aceri ricoperti di muschi, gigantesche edere abbarbicate sui muri, campanule garganiche che utilizzano le pietre di antichi splendori per il complesso lavoro della vita.
XI sec. d.C.
Ultimo aggiornamento
19 Maggio 2023, 11:36