Si tratta di una grotta di facile percorribilità aspetto che si è purtroppo tradotto negli anni in un costante degrado a causa del saccheggio di concrezioni. La grotta si apre sul versante orientale del vallone Settepenne quasi al limite con la piana del Tavoliere a breve distanza da grotta Paglicci. Entrambe le grotte erano un tempo parte di un unico sistema carsico poi diviso da crolli parziali. La grotta si sviluppa per circa 100 m. e vi si accede attraverso due ingressi. Il primo accesso consta di un pozzo naturale profondo circa 9 metri. Al secondo situato poco distante si accede attraverso una piccola parete sub-verticale. Da qui si percorre un cunicolo che sbuca in posizione elevata su un altro piccolo ambiente dal quale si diparte un pozzo profondo circa 5 metri che porta ad una galleria in pendenza che finalmente sbocca in una ampia camera lunga circa 60 metri, prodotta dal sotterraneo lavorio della acque in migliaia di anni. Dalle pareti pendono grosse stalattiti e drappi. Alcune scritte sulle pareti e i monconi di molte stalattiti mostrano la facile violabilità dell’ambiente, che anche per la vicinanza con la grotta Paglicci meriterebbe maggiore attenzione.