Foresta Umbra
La foresta per eccellenza, oltre 12.000 ettari di una formazione quasi continua e compatta, che ingloba vari boschi. In alcune aree negli anni passati sono state istituite delle importanti Riserve Naturali, Ischitella e Carpino (299 ha), Falascone (48 ha), Umbra (399 ha), Sfilzi (56 ha). Particolarmente importante è la piccola riserva della Sorgentola, area integrale in cui, oltre che qualsiasi attività antropica è vietato anche solo l’accesso. In queste aree, dove da anni l’utilizzo produttivo del bosco è assente o condotto con criteri di conservazione naturalistica, il bosco presenta gli aspetti più evoluti.
Cattedrali arboree formate da giganteschi Faggi, Carpini, Aceri, Tassi, svettano verso la volta forestale nella affannosa ricerca di luce. L’intreccio di vita che si svolge nella foresta è comunque un mondo difficile da osservare, in quanto nella foresta Umbra si vive sempre immersi nella vegetazione, con un muro verde quasi indistinto che tutto rende uniforme. L’osservazione delle singole specie che compongono la foresta richiede infatti un’attenzione particolare per cogliere le sottili differenze insite nelle varie specie vegetali che si esprimono attraverso la struttura dei rami e delle foglie, la forma dei frutti, il colore e la struttura dei tronchi. Si può affermare come sia questa una delle foreste italiane con la maggiore ricchezza in specie.
Il fenomeno esclusivo del Gargano detto delle “faggete depresse” evidenzia i motivi di questa ricchezza. Infatti particolari condizioni microclimatiche permettono che il Faggio vegeti in Foresta Umbra ai più bassi livelli altitudinali conosciuti. Questo determina la presenza di un’associazione in cui insieme a specie mesofile (Faggio, Carpini, Aceri, Tasso, Agrifoglio, Farnetto, Farnia, Olmo, Cerro, Frassini), vegetino specie più termo-xerofile (Leccio, Roverella, Orniello, Terebinto, Fillirea). Tra gli arbusti molto diffusi sono la Daphne laureola e la beretta del prete, né mancano elementi sempreverdi quali il corbezzolo e l’alloro.
Molto varia è pure la flora erbacea con un gruppo di orchidee interessantissimo: Cephalantera rubra, Cephalantera longifoilia, Cephalantera daumasoni, Epipactiss muelleri, Epipactiss meridionalis, Neottia nidus avis; ed altre specie quali Scilla bifolia, Viola silvestris, Anemone appenninica ed il bucaneve. Altre specie interessanti presenti nel piano erbaceo sono: Allium ursinum, Doronicum orientale, Anemone apennina. Altrettanto difficile da osservare nel fitto del bosco è la fauna. Anche qui però occhi attenti e capacità di riconoscere i canti possono svelare uno dei popolamenti più ricchi tra i boschi del centro sud Italia.
Ben sei specie di picchi, tra cui specie molto rare quali Picchio dorso bianco, Picchio rosso mezzano, oltre al Picchio rosso minore, Picchio rosso maggiore, Picchio Verde e Torcicollo. Numerosi i piccoli passeriformi; tra i più importanti: Tordo bottaccio, Luì bianco, Beccafico, Luì verde, Balia dal collare, Ciuffolotto, Regolo, Frosone, Bigia grossa, Cincia mora, e tante altre specie più comuni. Tra i rapaci diurni ricordiamo la Poiana, lo Sparviere, l’Astore e tra gli strigiformi, l’Allocco, il Gufo reale, l’Assiolo. Tra i carnivori, il Gatto selvatico, la Martora, la Faina, la Volpe, la Donnola. Il più elusivo nel popolo del bosco è però il Capriolo garganico. La popolazione presente in foresta rappresenta uno dei tre nuclei autoctoni; altri esemplari di questa specie si trovano a Castel Porziano e sui Monti di Orsomarso.
Si tratta cioè di una popolazione non entrata in contatto con individui di altra provenienza, di solito immessi a scopo venatorio. Pertanto il Capriolo garganico presenta caratteristiche che lo differenziano in una probabile sottospecie di grande interesse scientifico. Nel cuore della foresta sono presenti inoltre delle infrastrutture turistiche: un museo, la capanna del tagliaboschi, aree attrezzate con Daini, Cinghiali e Mufloni. Da visitare anche il grande Cutino d’Umbra segnalato da cartellonistica, dove all’inizio della primavera si può assistere alla migrazione di centinaia di Rospi che vi si recano per riprodursi. In località Caritate, in un vivaio sperimentale, è inoltre possibile osservare le circa 12 specie di Querce vegetanti in Puglia. Tra i tanti giganti arborei ricordiamo la presenza di due individui segnalati da un apposita cartellonistica lungo la strada carrabile, si tratta del Faggio che s’incontra percorrendo la valle del Tesoro e del Tasso presente lungo la strada per Monte Sant’Angelo.
Per la fruizione rivolgersi presso il Centro visita più vicino
Ultimo aggiornamento
22 Maggio 2023, 10:19