Architettura rurale in territorio di Vico del Gargano
Il patrimonio dell’architettura rurale in agro di Vico del Gargano riflette il suo territorio esteso dalla costa di S. Menaio e di Pienta Marzini sino alle dense faggete della Foresta Umbra. La porzione costiera e collinare riflette nelle sue espressioni architettoniche un passato fondato sulle redditizie colture arboree degli agrumi, dell’olivo e della vite. Proprietari terrieri e attenti imprenditori agricoli, agevolati dalla presenza di sorgenti hanno nei secoli modellato la collina e le valli degradanti verso il mare in articolati giardini terrazzati dove domina la pietra calcarea come elemento costruttivo. Con questa pietra sono stati forgiati terrapieni, muri di confine dotati di scale e archi, selciati, talvolta gradinati, per il passaggio di persone e animali, canali di drenaggio delle acque.
Con quella stessa pietra sono state modellate le tante casette in pietra che abbelliscono questo paesaggio. Nel solo territorio di Vico del Gargano ne sono state censite oltre un migliaio, segno di una parcellizzazione dei campi legata alla elevata redditività dell’unità agricola. Con la stessa pietra sono anche stati edificati i mulini localizzati lungo le valli, dei quali oggi rimangono solo pochi ruderi, come quelli lungo la valle Asciatizze. Lungo la costa sono presenti alcuni esempi invece di dimore signorili come Villa Della Bella e Casini come C. Seppeseppe, C. Cardillo, Culolo (ex Pizzonicchio), C. Monaco.
Con la denominazione di villa vengono individuate le case per villeggiatura dei proprietari terrieri. L’architettura rurale della villa è infatti realizzata da ceti sociali benestanti come quelli legati alla redditizia coltura degli agrumi ed ha una localizzazione in quest’area, prevalentemente costiera. In generale si tratta di complessi edilizi isolati che avevano la sola funzione di ospitare i proprietari e le loro famiglie. I casini sono costruzioni rurali che presentano due piani fuori terra e sono in particolare diffuse laddove è diffusa la coltura legnosa. La maggior parte di questi beni presentano una scala di accesso ai piani superiori esterna, vani a pian terreno utilizzati come stalle e magazzini, vano superiore per cucina e vani letto. Ai piani superiori poteva abitare il mezzadro, ma più spesso questo alloggiava ai piani inferiori. Queli superiori erano certamente adibiti ad ospitare saltuariamente il proprietario ed i suoi parenti che solitamente vivevano nei centri urbani. Il vivere sociale dell’agro rurale di Vico del Gargano si riflette anche nella presenza di numerose chiesette rurali.
Sufficientemente ben conservate sono la Chiesa di San Rocco, sita in località “Guasto” , a sud del centro urbano, ben nota ai fedeli in quanto si celebra ogni anno una festa, in onore del santo, il 16 agosto; la Chiesa di San Michele, situata sulla strada che dal centro urbano conduce a San Menaio, di antica edificazione tanto da essere citata in un documento del 1176, qui si celebra la festa del Santo il 29 settembre; la chiesa di San Francesco in San Menaio un tempo laboratorio per il confezionamento degli agrumi, e di recente consacrata come chiesa; la chiesa di Santa Maria Pura, posta ai margini del centro urbano affacciata sul canale Asciatizza, la chiesa di Santa Maria di Canneto, nella omonima contrada, adiacente alla sorgente omonima, presso la quale si celebra una festa il 15 agosto; Chiesa di San Biagio detta anche “Sant’Vrase, in località Cerneglia, restaurata dalla famiglia Budrago alcuni anni fa, presso la quale si celebra la messa il 29 agosto. Di altre chiesette rimangono quali testimonianze ruderi o edifici poco agibili. E’ il caso di Santa Maria di Calenella, sotto Monte Pucci, ridotta a pochi ruderi, della chiesa di San Nicola, sita nei pressi della sorgente omonima (nei pressi di S. Biagio) inagibile dal 1930, a seguito di una forte nevicata che ne ha fatto crollare il tetto, della chiesa di Santa Maria delle Grazie, sita nella piana di Calenella, e della chiesa di Santa Maria delle Cortiglie, sita ai margini della Foresta Umbra, a breve distanza dalla Masseria Della Bella.
Ultimo aggiornamento
17 Maggio 2023, 11:00