PARCO NAZIONALE DEL GARGANO PROMULGATO IL NUOVO DISCIPLINARE SULL’ARRAMPICATA SPORTIVA
Prosegue nell’ottica di apertura a chi vive il territorio e nella massima fruizione dell’Area Protetta l’azione amministrativa e programmatica del Commissario del Parco Nazionale del Gargano Stefano Pecorella.
Recepito il Protocollo d’Intesa tra Provincia di Foggia, Centro Studi Naturalistici Onlus, Club Alpino Italiano (CAI) di Foggia, Federazione Arrampicata Sportiva Italiana (FASI) e Federazione Speleologica Pugliese (FSP). Il Commissario Pecorella: “Da oggi verranno meglio contemperate, all’interno della ZPS “Promontorio del Gargano”, le esigenze di tutela dei siti di nidificazione dei rapaci rupicoli con l’attività di arrampicata sportiva”.
Prosegue nell’ottica di apertura a chi vive il territorio e nella massima fruizione dell’Area Protetta l’azione amministrativa e programmatica del Commissario del Parco Nazionale del Gargano Stefano Pecorella. Seguendo questa impostazione voluta sin dal suo insediamento, l’Ente Parco, con delibera commissariale n. 9 del 24 marzo 2011, ha fatto proprio un nuovo disciplinare che regolamenta l’arrampicata sportiva. Il provvedimento è stato presentato ufficialmente lo scorso 25 marzo nell’ambito del convegno finale del progetto “Life Rapaci Gargano”, riscuotendo consensi presso gli addetti ai lavori. L’adozione di questo atto è frutto del recepimento di un protocollo d’intesa tra Provincia di Foggia, Centro Studi Naturalistici Onlus, Club Alpino Italiano (CAI) – sottosezione di Foggia, la Federazione Arrampicata Sportiva Italiana (FASI) e la Federazione Speleologica Pugliese (FSP) per promuovere l’esercizio di arrampicata sportiva all’interno della Zona di Protezione Speciale (ZPS) “Promontorio del Gargano” tutelando nel contempo i siti di nidificazione dei rapaci rupicoli.
La sottoscrizione del protocollo d’intesa fa seguito alla bonifica di 77 vie di arrampicata sportiva installate sulle pareti rocciose della ZPS “Promontorio del Gargano” che interferivano con i siti di nidificazione di Lanario, Capovaccaio e Gufo reale, specie di rapaci in grave pericolo di estinzione. L’attività, svolta nell’ambito del progetto LIFE Natura “Rapaci del Gargano” promosso dalla Provincia di Foggia e cofinanziato dalla Commissione europea, è stata effettuata nelle seguenti località: Petrulo-Malpasso, Pulsano, S. Restituta, Valle Grande, tutte località situate tra Manfredonia, Monte Sant’Angelo e San Giovanni Rotondo.
La precedente situazione normativa, definita da un regolamento della Regione Puglia ed uno del Parco Nazionale del Gargano, prevedeva un divieto di arrampicata su tutti i siti dal 1 gennaio al 30 agosto, mentre per la restante parte dell’anno l’attività era consentita in maniera generalizzata. Spesso però il divieto viene ignorato in quanto il periodo consentito è poco adatto alla pratica di tale attività.
L’accordo propone di consentire l’attività di arrampicata sportiva durante tutto l’anno solo in determinati siti, dove non si segnalano da anni nidificazioni di rapaci rupicoli a causa della presenza antropica ormai consolidata, mentre in tutti gli altri siti si propone di estendere il divieto di arrampicata durante tutto l’anno.
Tra gli ulteriori punti dell’accordo vi è il pieno coinvolgimento delle associazioni nella promozione di una gestione compatibile della pratica di arrampicata sportiva, attraverso l’organizzazione della fruizione dei siti, la realizzazione di azioni di mitigazione sulle aree non interessate dall’attività come ad esempio la realizzazione di nuovi siti di nidificazione, l’eliminazione di barriere, l’attività di sorveglianza e una periodica attività di informazione e formazione ai soci, al fine di diffondere la conoscenza e la cultura della tutela dei rapaci rupicoli.
Ad oggi le aree interessate sono quattro: Porta Capuano (esclusa la gola) nel Comune di Manfredonia, Valle Palombara nel Comune di Rigano Garganico, Località Ripa Rossa ( limitatamente alle pareti situate a valle della SS. 89) nel Comune di Mattinata e le pareti limitrofe all’uscita della galleria di Monte Saraceno sulla SS 89 in direzione di Mattnata.
Tali aree dichiaratamente risultano non idonee all’accoglienza di nidi dei rapaci e quindi fuori pericolo. Le richieste degli arrampicatori dovranno pervenire, entro il 30 settembre di ogni anno, attraverso le associazioni e le federazioni di categoria che faranno da garanti per esperienza e formazione dei soggetti. Le autorizzazioni verranno vagliate dal comitato tecnico del Parco che valuterà l’effettiva rispondenza dei parametri previsti dal protocollo.
LE DICHIARAZIONI DEL COMMISSARIO PECORELLA – “Un’attività concreta dell’Ente Parco che indica al meglio il modo di concepire il rapporto tra le Istituzioni e chi vive il territorio. L’Ente Parco non dev’essere chiuso ed ostico a priori; solo in questo modo si evitano le inutili tensioni con chi ci tiene davvero al territorio rispetto a chi non lo vive e non lo tutela. Finalmente intorno allo stesso tavolo sono state accumunate le ragioni degli interessi positivi. Questa modifica al regolamento dell’arrampicata non è l’elusione della norma, bensì la garanzia delle esigenze legittime. Su un’area estesa come quella del Parco Nazionale del Gargano (118mila ettari) precludere per principio la fruibilità del territorio mi sembra un discorso fuori da ogni logica. Così come mappato, tutte quelle zone aperte adesso all’arrampicata non sono più oggetto della nidificazione di rapaci e non lo saranno più a causa delle mutazioni ambientali. Questo regolamento fa chiarezza anche sulle contrapposizioni del passato. Riscontri più che positivi mi giungono anche dal CTA i cui rappresentanti plaudono questa capacità di raccordo di idee e forze. Un aspetto che garantisce un miglior controllo e tutela del territorio. Riassumendo quest’atto è sintetizzabile con una frase che mi sta molto a cuore: non esiste il non si può fare ma solo il fatto male”.
Ultimo aggiornamento
15 Febbraio 2012, 17:22