Operazione antibracconaggio del Reparto Carabinieri Parco Nazionale del Gargano: il ringraziamento del Presidente Pazienza
Il Presidente dell’Ente parco nazionale del Gargano Pasquale Pazienza esprime soddisfazione per gli importanti risultati raggiunti dal Reparto Carabinieri Parco […]
Il Presidente dell’Ente parco nazionale del Gargano Pasquale Pazienza esprime soddisfazione per gli importanti risultati raggiunti dal Reparto Carabinieri Parco Nazionale Gargano in questa prima fase di monitoraggio degli illeciti nell’ambito della stagione venatoria.
Le attività di ispezione eseguite si inseriscono in una più ampia e articolata attività di controllo del territorio condotta dall’Arma dei Carabinieri con il coordinamento dalla Procura della Repubblica di Foggia e di concerto con l’Ente Parco nazionale del Gargano che già da tempo ha attivato tutti i protocolli necessari a una sempre più efficace collaborazione istituzionale per meglio contrastare i fenomeni di illeciti e abusivismo nell’area protetta.
“L’Ente parco esprime soddisfazione e ringrazia il Reparto Parco Gargano dell’Arma dei Carabinieri, comandato dal Colonnello Giuliano Palomba, per l’impegno in prima linea nelle operazioni di controllo nell’area protetta. Un ringraziamento particolare ai militari del Nucleo Carabinieri Parco di San Nicandro Garganico per l’operazione che ha portato nelle scorse ore ad accertare numerosi reati legati ad attività venatorie che rappresentano un pericolo per la biodiversità dell’area protetta. L’Ente parco nazionale del Gargano conferma e rinnova il proprio impegno attraverso il Piano operativo che vede le funzioni dell’Ente e dei Carabinieri Reparto Parco impegnate in azioni di contrasto ad ogni tipo di illecito e di tutela del patrimonio ambientale”, ha commentato il Presidente Pazienza.
Molteplici i reati accertarti: dal porto abusivo di arma comune da sparo, alle armi cariche a bordo di veicoli in transito, dalle accensioni pericolose lungo la pubblica via all’omessa denuncia di comodato di armi, dall’inosservanza dei provvedimenti dell’Autorità Giudiziaria all’esercizio venatorio in area protetta. Sette sono state le persone deferite, altrettanti i fucili sequestrati con numerose munizioni. Sotto sequestro anche richiami elettroacustici vietati. In via cautelativa sono state ritirate nove armi, notificati due decreti di divieto di detenzione di armi, munizioni e materie esplodenti, confiscate 6 armi e parti di esse per la distruzione.
Ventotto, invece, le sanzioni amministrative elevate. Le violazioni hanno riguardato il mancato rispetto delle distanze durante l’esercizio venatorio da strade, fabbricati e aree protette, il mancato recupero dei bossoli delle cartucce, la dimenticanza dei documenti al seguito, la mancata annotazione sui tesserini venatori, l’esercizio di caccia in area protetta tutelata, l’esercizio di caccia di titolari di porto d’armi da meno di un anno senza un accompagnatore esperto.
Ultimo aggiornamento
5 Gennaio 2024, 13:55