Non si ferma la tutela dell’Adriatico

“Sviluppo vs tutela? C'è ma la necessità di una discussione tra l’opportunità di percorrere scelte di approvvigionamento energetico compatibili con le peculiarità del territorio o, invece, cedere alla prepotenza degli interessi economico-finanziari”.

“Sviluppo vs tutela? Quello dell’autorizzazione alle prospezioni geosismiche al largo della Riserva Marina delle Isole Tremiti e nel mare Adriatico non pone al centro il solito dubbio amletico, ma la necessità di una discussione tra l’opportunità di percorrere scelte di approvvigionamento energetico compatibili con le peculiarità del territorio o, invece, cedere alla prepotenza degli interessi economico-finanziari”. Lo riferisce il Presidente del Parco Nazionale del Gargano e dell’Area Marina delle Isole Tremiti, a poche giorni di distanza dalla manifestazione di protesta popolare svoltasi a Manfredonia che ha visto la consistente e compatta partecipazione del mondo istituzionale, politico ed associativo.


“In un momento di crisi è molto facile prendere per la gola enti e territori con la promessa salvifica di royalties che, invece, sono del tutto risibili. In altri paesi del Mondo le stesse arrivano fino all’80%. Allora sì che potrebbe parlarsi di sistema di compensazione del rischio di un potenziale danno. Ma, comunque, dobbiamo essere coerenti sino in fondo; lo sviluppo del nostro territorio deve essere secondo logiche e processi  ecocompatibili. Potenziamo il sistema turistico, sviluppiamo il comparto agro-zootecnico, salviamo il comparto pesca. Queste sono, ancora per poco, le nostre vere opportunità di sviluppo”.


In riferimento alla manifestazione organizzata a Manfredonia dalla Rete delle associazioni, il Presidente parla di “un successo che va letto non attraverso il numero di partecipanti, ma per la diffusa risposta delle popolazioni pugliesi oltre che del  Gargano e delle istituzioni ed enti della costa adriatica, presenti con i loro gonfaloni. Ringrazio il gruppo di lavoro della Rete ‘No Triv’ – ha aggiunto il Presidente- che, anche nei momenti più difficili, non si è perduto d’animo ed è comunque andato avanti realizzando l’obiettivo di coinvolgere le migliori energie del territorio – conclude il Presidente –.  La strategia d’azione da perseguire, adesso,  è quella che passa attraverso una modifica normativa che preveda l’abrogazione della normativa in vigore, non solo dell’art.35 del decreto sviluppo, attraverso il necessario coinvolgimento dell’Unione europea (sarebbe assurdo, infatti, restringere le azioni solo all’Italia, trascurando che una piattaforma potrebbe essere realizzata a poche miglia dal confine territoriale con nazioni che si affacciano sull’Adriatico quali ad esempio la Croazia). Al lavoro, quindi!”

Ultimo aggiornamento

12 Ottobre 2012, 13:15