La fava di Carpino nello spazio
Il legume del Parco Nazionale del Gargano sarà tra le poche pietanze selezionate del menù a disposizione dell’astronauta Samantha Cristoforetti. Le fave sono state scelte perché consentono di rispettare gli altissimi standard igienici richiesti
Il cibo, quello di qualità e saporito, rappresenta il passato, il presente ed il futuro di un territorio da un punto di vista sociale ed economico. Ma, quella che dal 24 novembre attende la famosissima e buonissima fava di Carpino, è una storia straordinaria, addirittura spaziale e non è solo un modo di dire per esaltare le peculiarità di questo prodotto da anni, non a caso, riconosciuto come presidio Slow Food.
Ebbene si. Il legume del Parco Nazionale del Gargano sarà tra le poche pietanze selezionate del menù a disposizione dell’astronauta Samantha Cristoforetti, la prima donna italiana che soggiornerà nella Stazione Spaziale Internazionale per 6 mesi.
Le fave sono state scelte perché consentono di rispettare gli altissimi standard igienici richiesti per i pasti degli astronauti, che debbono anche servirsi di alimenti in grado di garantire la massima efficienza fisica, contrastando i cambiamenti fisiologici dovuti alla lunga permanenza nello spazio.
Da sempre fiore all’occhiello dell’enogastronomia e della tradizione culinaria del Gargano, per la fava di Carpino ora giunge anche lo sdoganamento interplanetario.
“Un motivo d’orgoglio per tutti i garganici ed un giusto riconoscimento per i tanti operatori che continuano con amore e passione a coltivarla – dichiara l’Avv. Stefano Pecorella, Presidente del Parco Nazionale del Gargano -. Quella parte di Gargano, rappresenta una straordinaria ‘industria naturale’ di prodotti unici nel loro genere, come gli agrumeti di Rodi, Vico e Ischitella, gli stessi uliveti di Carpino ed i prodotti lattiero-caseari. La scelta compiuta per il menù della Cristoforetti dev’essere per Istituzioni e produttori uno stimolo sempre maggiore a continuare a tutelare il made in Italy, tutti i giorni sotto l’attacco speculativo delle falsificazioni che vanno a danno non solo della già debole economia nazionale, ma anche della salute umana. Bisogna dare maggior impulso – sottolinea il Presidente – alla informazione, promozione e commercializzazione dei nostri prodotti che dimostrano ancora una volta di non essere secondi a nessuno, anzi per salubrità e qualità organolettiche primeggiano. Non è un caso se ho voluto fortemente che l’Ente Parco nell’ultimo biennio investisse su due progetti divenuti d’esempio a livello nazionale per la loro mission, ed i loro risultati: il Paniere dei Prodotti del Parco e Parcogiochi. Quest’ultimo, nella nuova edizione, vedrà oltre 3000 bambini delle scuole dell’Area Protetta impegnati nella conoscenza teorica e pratica dei ‘saperi e dei sapori’ del Gargano, ovvero i prodotti agroalimentari, le antiche ricette e l’utilizzo delle piante officiali autoctone. Un ottimo strumento per coinvolgere e sensibilizzare le famiglie ed indirizzarle verso l’acquisto ed il consumo consapevole e a km 0 che fa bene alla salute ed all’economia del cliente e del produttore”
Ultimo aggiornamento
16 Novembre 2014, 10:13