Il Parco dialoga con le associazioni ambientaliste. Pecorella decidere insieme norme e programmi.

Così come la tutela e lo sviluppo del territorio, anche l’Ente Parco Nazionale del Gargano e le associazioni ambientaliste vanno a braccetto lanciando il cuore oltre l’ostacolo.

L’Ente Parco Nazionale del Gargano aggiunge tasselli importanti alla ricognizione sul territorio voluta dal Commissario Stefano Pecorella e dai Sindaci della Comunità. Le associazioni di categoria si dimostrano intelligenti interlocutori e, assieme al Commissario, lanciano la sfida per il futuro: rendere più attrattivo il Parco del Gargano attraverso uno sviluppo ecosostenibile che produca un reale miglioramento ambientale e della condizione socio-economica della popolazione della intera area protetta.


 


Così come la tutela e lo sviluppo del territorio, anche l’Ente Parco Nazionale del Gargano e le associazioni ambientaliste vanno a braccetto lanciando il cuore oltre l’ostacolo. Mercoledì 6 ottobre 2010, in un apposito workshop svoltosi presso la sede dell’Ente, sono state affrontate e concordate le scelte dei rapporti istituzionali tra i soggetti per consentire al Parco di affrontare il percorso futuro. Non servono i “muro contro muro” ma logiche di concertazione; questo tra il Parco ed associazioni ambientaliste il primo importante punto d’incontro. Nel corso dei lavori, sviluppatisi attraverso un costruttivo scambio di idee ed informazioni, è emersa la necessità di stabilire al più presto delle regole standard e condivise, obiettivo primario fissato dal Commissario Stefano Pecorella sin dal suo insediamento. Inoltre, le associazioni ambientaliste presenti (Lipu, WWF, Centro Studi Naturalistici e Comitato di tutela del Mare del Gargano) hanno anche avanzato riflessioni sull’utilizzo dei fondi della prossima programmazione di sviluppo da destinare in particolar modo all’aumento dell’attrattività turistica del Parco del Gargano, al fine di migliorare le condizioni socio-economiche della popolazione autoctona che, in questi anni, ha vissuto quasi esclusivamente gli aspetti legati ai vincoli ambientali e paesaggistici.

“Le Amministrazioni comunali devono impegnarsi ad essere coerenti ad un percorso comune, altrimenti la salvaguardia e la valorizzazione risultano nulle.”
 Dichiara Matteo Orsinoconsigliere WWF Puglia. “Il turista non vede il perimetro, bensì un unicum da cui si aspetta risposte sulla qualità dell’offerta. Dopo 15 anni abbiamo un’area protetta con giusti vincoli, alla quale, però, manca il lato positivo dell’essere un Parco, ossia l’aumento dell’attrattività in un contesto che è ormai in concorrenza europea”. Orsino argomentando la propria tesi, spiega come e dove intervenire per far divenire il territorio un vero valore aggiunto. “Il turista chiede di stare a contatto con aspetti unici nel loro genere, scoprire sensazioni. Il Gargano” prosegue “dev’essere una scoperta continua e, per far sì che ciò accada, occorre un repentino cambiamento culturale dei cittadini. La bellezza di un territorio dipende principalmente dalla cura dello spazio innanzi alla propria abitazione. Dunque, la sfida è: cambiare l’approccio all’utilizzo e al consumo del territorio. Il primo punto deve essere quello di una programmazione del’area che vede il Parco come capofila dello sviluppo” conclude Orsino “dev’essere senz’altro la riqualificazione ambientali delle attività turistiche (sistemi e dispositivi per il risparmio energetico, aumento della raccolta differenziata dei rifiuti, verifica e sistemazione degli scarichi). Il turismo deve confermarsi la miglior vetrina per il Gargano ed il Parco decisivo fattore di attrattività”.

Una luce in fondo al tunnel la vede
 Vincenzo Rizzi , Presidente del Centro Studi Naturalistici, per il quale l’apertura di credito da parte dell’Ente aiuterà a bruciare le tappe della nuova programmazione territoriale. “Il percorso è in salita poiché in tutti questi anni si è perso il contatto con il territorio”. Sostiene Rizzi “Le criticità si sono aggravate poiché una serie di conflitti non sono stati governati al meglio. Ricostruire l’identità autoctona è una delle irrinunciabili opportunità. Il Parco ha tanto da dare, ma l’Ente deve creare maggior contatto con la popolazione autoctona. Ben venga il discorso dell’apertura al Piano del Parco, uno strumento da approvare il prima possibile, poiché servono le fondamenta per cominciare a costruire il futuro. Siamo davvero fiduciosi del fatto che d’ora in avanti si possano stabilire punti d’incontro al fine di trovare soluzioni definitive ai problemi del Gargano”.

Si è agganciato allo spunto del rilancio dell’identità turistica,
 Gianfranco Pazienza, rappresentante del nascente Comitato per la tutela del mare del Gargano. “L’apertura di questo tavolo di confronto con gli stakeholders” sottolinea Pazienza “è importante anche per prendere in considerazione azioni che riguardino non solo la valorizzazione, ma anche la cura del territorio. Il Gargano” conclude “necessita di viabilità idonea e percorsi natura per raggiungere l’agognato obbiettivo della destagionalizzazione turistica, strumento cardine per la valorizzazione delle aree interne”.


Le dichiarazioni del Commissario Stefano Pecorella


Dopo aver incassato l’ok all’unanimità da parte della Comunità del Parco, il Commissario Stefano Pecorella ha provveduto immediatamente all’avvio delle annunciate consultazioni con le sentinelle del territorio: le associazioni ambientaliste.
 “Con l’approvazione all’unanimità del PPES e con l’apertura del tavolo di confronto con gli stakehoders locali”, ha dichiarato Pecorella “si avvia una fase più sollecita e concreta per le strategie di tutela ambientale e sviluppo sostenibile del territorio garganico. Tutti insieme dobbiamo lavorare al fine di individuare le adeguate prospettive per l’implementazione dei finanziamenti. Dopo aver ricevuto l’ok per il Piano del Parco e per il PPES, ora c’è da mettere a regime il Regolamento e l’Area Marina Protetta delle Tremiti”.

Il Commissario, assieme ai presenti alla riunione, ha individuato quali dovranno essere le tappe di avvicinamento alla concretizzazione delle progettualità.
 “I finanziamenti vanno ricercati ed una volta individuati ed ottenuti vanno realizzati nel più breve tempo possibile. Abbiamo avviato le procedure per ripulire il bilancio dell’Ente da impegni assunti e mai realizzati; da spese mai realizzate per progetti oramai inutili. La nostra azione d’intervento” ha proseguito Pecorella “non può che prescindere dall’aggressione di strategie mirate alla valorizzazione e alla tutela del territorio; azione che deve avvenire in sinergia con gli stakeholders”.

Come avvenuto con la Comunità del Parco, anche agli stakeholders, è stato illustrata la nuova evoluzione che interesserà l’Ente.
 “Il Piano del Parco ed il PPES sono due punti fermi dai quali aprire la discussione e trattasi di strumenti intorno ai quali confrontarsi a 360°, giacchè essi sono elastici e modificabili con le osservazioni” ha spiegato il Commissario“Esprimendo questo concetto voglio rimarcare l’idea che dobbiamo puntare ad un vero sviluppo ecosostenibile. Il problema del Gargano è che non si è mai saputo affrontare sino in fondo le criticità. Il Parco deve tornare a recitare il ruolo di punto di riferimento per i cittadini, le realtà economiche e le istituzioni locali. La mission di questo Ente dev’essere la valorizzazione del territorio e non l’alzare steccati”.

“L’Ente Parco deve assumere il ruolo di leadership territoriale in fatto di programmazione della salvaguardia e valorizzazione del patrimonio agro-silvo-pastorale del Gargano. Ora abbiamo le regole per codificare gli interventi necessari”.
 Sottolinea il Commissario “La priorità è quella di risolvere le emergenze al fine di poter programmare in maniera ordinata. Noi tutti protagonisti di questa operazione di rilancio del territorio dobbiamo imparare a guardare oltre il nostro steccato, in quanto la capacità di apertura ci aiuterà a maturare insieme e a stabilire regole comuni che poi tutti coloro che saranno presenti sul territorio (Istituzioni, cittadini, attività economiche e turisti) avranno il diritto ed il dovere di rispettare. Il Parco ha peculiarità che vanno aldilà dei confini territoriali di ciascun comune. La conoscenza e la condivisione degli strumenti di pianificazione e regolamentazione del Parco rappresentano l’unica possibilità per vincere le sfide del futuro. Per questo auspico che si comincino a chiarire le responsabilità della gestione del territorio”.

“Il mio augurio, comunemente sentito da tutti i Sindaci della Comunità è quello che questo lavoro di confronto sia costante, affermandosi come un sano e proficuo protocollo”.
 Conclude Pecorella “Abbiamo la responsabilità della governance del territorio e quindi il dovere di realizzare obiettivi generali importanti per il bene di tutti. Il tavolo di confronto deve avere tre pilastri: il reciproco rispetto, la trasparenza e l’assenza di retro pensieri. Il Gargano ha bisogno di un consenso unico sulla direzione di marcia”.


 

Ultimo aggiornamento

16 Febbraio 2012, 10:12