IL CORDOGLIO PER LA MORTE DI DALLA

“Uno dei più ed amanti del Gargano è andato via all’improvviso lasciando un vuoto incolmabile. Un uomo dalla straordinaria umanità che nutriva un amore viscerale per il nostro territorio”.

“Uno dei più grandi testimonial ed amanti del Gargano e delle Isole Tremiti è andato via all’improvviso lasciando un vuoto incolmabile e tanta tristezza, non solo per la perdita di un grande artista, ma per la dipartita di un uomo dalla straordinaria umanità che nutriva un amore viscerale per il nostro territorio”. Con il cuore gonfio di tristezza e l’animo in lutto il Commissario dell’Ente Parco Nazionale del Gargano, Avv. Stefano Pecorella, apprende la notizia della morte di Lucio Dalla, il noto cantautore oggi scomparso all’età di 68 anni colpito da un infarto mentre era in tournee in Svizzera. Un artista non come tutti gli altri, perché Dalla è ha vissuto la sua infanzia a Manfredonia ed era assiduo frequentatore delle Isole Tremiti, che aveva scelto come suo ‘buen retiro’ e dove ha ospitato fior di artisti nazionali ed internazionali.

“L’estrosità e la maestria dell’artista sono noti a tutti e le sue canzoni rimarranno per sempre nella storia della musica italiana – aggiunge Pecorella -. Ha saputo coniugare melodie orecchiabili a testi legati anche a tematiche impegnative. La sua morte è come un fulmine a ciel sereno, inaspettata e che lascia senza parole. Due settimane orsono aveva fatto fare un’altra egregia figura al nostro territorio sul prestigioso palco dell’Ariston di Sanremo e nulla lasciava presagire l’infausta dipartita. Ciò che mi preme evidenziare è l’amore profondo che Lucio aveva per questa terra, che aveva deciso di sposare assieme alle sue problematicità. Ha davvero dato straordinario ed incommensurabile lustro al nostro Gargano, lanciandone e veicolandone l’immagine in tutto il mondo”.

Tremiti per Lucio è stata musa ispiratrice di alcuni brani tra cui Piazza Grande, La Casa in riva al mare, 4 marzo 1943, Com’è profondo il mare, ma non solo, sulle isole il grande Maestro aveva una casa discografica dove ha inciso nell’ottobre 2001 uno dei suoi LP Luna Matana. Dal 2000 ogni estate sull’isola di San Nicola organizza “Il mare e le stelle“, manifestazione oramai famosa e molto attesa dai turisti che frequentano queste meravigliose isole. Il Festival del Mare di Lucio Dalla dura 3 giorni in cui si avvicendano sul parco grandi artisti della musica italiana e internazionale, invitati dall’artista bolognese.Tra i grandi nomi ricordiamo: Gino Paoli, Edoardo Bennato, Fiorella Mannoia, i Tiromancino, oltre che il famoso Claudio Baglioni, divenuto anch’essi cittadino onorario dell’arcipelago nel 2007.

Non solo Diomedee, Dalla era legatissimo a Manfredonia (di cui è anche cittadino onorario), nel cui borgo marinaro, ha trascorso le sue estati nel periodo dell’infanzia e dove ritornava molto spesso, concedendosi lunghe e spensierate passeggiate tra la gente.

Proprio nel centro sipontino Dalla ha fatto la sua ultima apparizione sul Gargano a pochi giorni dal Festival di Sanremo, quando, al Teatro Comunale, ha portato in scena ‘Il bene mio’, la storia della vita del folksinger apricenese Matteo Salvatore.

“Ricordo nitidamente quando ai giornalisti Lucio affermava di sentirsi profondamente manfredoniano e di parlare meglio e con più disinvoltura questo dialetto piuttosto che quello bolognese – racconta il Commissario dell’Ente Parco -. Si sentiva più garganico di chi qui vi è nato e cresciuto e che, poi, nel corso del tempo, ha denigrato e rinnegato il nostro territorio. Lucio era davvero una persona genuina che ho imparato a conoscere meglio quando si è schierato al nostro fianco per combattere il pericolo delle trivellazioni. Il suo peso mediatico ed il suo impegno ci hanno dato una grossa mano ad allontanare quella minaccia. Da oggi le Isole Tremiti, così come tutto il Gargano, rimangono orfani di uno dei suoi figli più illustri. L’amore sconfinato che Lucio ha dato a questa terra va ricompensato in qualche modo, non possiamo farlo cadere in un dimenticatoio appena saranno spente i riflettori mediatici. Il Parco, nel suo piccolo, cercherà, con delle iniziative, di rendere costantemente e dignitosamente omaggio a Lucio, sia come artista che come uomo. Il suo operato ed il suo profondo amore per il Gargano devono essere d’insegnamento e tramandati di generazione in generazione. Ciao Lucio! Non ti dimenticheremo mai”.

Ultimo aggiornamento

1 Marzo 2012, 15:45