Foresta Umbra, banca di carbonio
I faggi vetusti assorbono per secoli l’anidride carbonica prodotta da tante auto in un anno, diventando così uno strumento unico nella lotta ai cambiamenti climatici. Il 7 luglio passeggiata notturna tra i giganti del Gargano.
Gli antichi faggi del Gargano pesano oltre 10 tonnellate e il singolo albero conserva nei propri tessuti per secoli (anche più di 300 anni) la quantità di anidride carbonica prodotta da diverse automobili in un anno. Ecco perché queste foreste vetuste mediterranee rappresentano uno strumento unico contro i cambiamenti climatici. Sono gli importanti dati che emergono dal progetto di ricerca condotto in Foresta Umbra, per conto della National Geographic Society, dalla squadra di ricercatori dell’Università della Tuscia di Viterbo, capeggiati dal professore di botanica Alfredo Di Filippo, che ha seguito l’iter di candidatura UNESCO di tutti i siti italiani. Notizie che arrivano alla vigilia del 7 luglio, giorno del secondo compleanno del riconoscimento UNESCO delle faggete vetuste di Umbra, conferito a Cracovia nell’ambito della manifestazione “The World Heritage Commitee”.
“Sono passati due anni da quell’ambizioso riconoscimento – racconta Di Filippo– ma i giganti del Gargano continuano a sorprendere. Siamo saliti in cima all’albero più maestoso del Gargano, la cui altezza record è di 45 metri. Soltanto così siamo riusciti a comprendere come gli alberi diventino vecchi in condizioni ambientali estremamente diverse, a quantificare il loro contributo al ciclo del carbonio e a descrivere lo stato di conservazione in risposta alle variazioni climatiche degli ultimi decenni”.
Il progetto ha consentito di descrivere per la prima volta la struttura dei colossali faggi vetusti della Foresta Umbra, dimostrando il loro insostituibile servizio eco-sistemico. “All’anidride carbonica assorbita dal fusto si deve aggiungere anche quella quasi equivalente trattenuta dalle radici e dal suolo ‘indisturbato’, tipico delle foreste naturali, il cui valore è enorme. Se a questo si aggiunge che i faggi vetusti della Foresta Umbra sono davvero tanti e hanno una sorprendente produzione legnosa – aggiunge Di Filippo– si comprende bene come queste foreste mediterranee rappresentino uno strumento unico nella lotta per la mitigazione dei cambiamenti climatici”. I risultati scientifici finali della ricerca saranno presentati nei prossimi mesi”.
“La nostra Foresta Umbra– conclude Claudio Costanzucci, vicepresidente del Parco Nazionale del Gargano– è una importantissima banca di carbonio capace di rispondere alle grandi sfide globali. Questi progetti di conservazione e divulgazione sono importantissimi perché fanno luce sulle nostre immense ricchezze che come Parco continueremo a tutelare e valorizzare”.
In occasione del secondo compleanno del riconoscimento UNESCO delle faggete vetuste, sarà possibile vedere da vicino i giganti della Foresta Umbra, grazie ad una passeggiata notturna in programma domenica 7 luglio alle 21.00. Per info e prenotazioni: +390884562062 | infopoint@turismomontesantangelo.it.
Ultimo aggiornamento
5 Luglio 2019, 06:48