Mattinata
Mattinata è un meraviglioso angolo di Gargano caratterizzato da una magica combinazione di effetti scenografici, suggestivi grazie alla molteplicità di colori, forme, profumi.
Dal mare, spingendosi verso l’entroterra, è possibile leggere i segni di una realtà aperta verso la necessità di valorizzare i propri beni ambientali, conservando le tracce di una civiltà antica che ha disegnato e colorato questa terra.
Mattinata è un meraviglioso angolo di Gargano caratterizzato da una magica combinazione di effetti scenografici, suggestivi grazie alla molteplicità di colori, forme, profumi. Dal mare, spingendosi verso l’entroterra, è possibile leggere i segni di una realtà aperta verso la necessità di valorizzare i propri beni ambientali, conservando le tracce di una civiltà antica che ha disegnato e colorato questa terra. Il colore dei mandorli sulla terra arida, il bianco disegno dei muretti a secco a segnare limiti di proprietà o di pascolo, le tracce dei tratturi, la regolarità dei terrazzamenti, sono gli elementi che uniscono la bellezza dei verdi boschi alla frastagliata linea di confine della bianca roccia sull’azzurro mare, attraverso monti, distese e valloni che nascondono in sè tesori naturalistici ed endemismi, tra i quali quello della Campanula garganica.
Il centro urbano è caratterizzato da una zona esposta a sud-est chiamata Junno, primo nucleo di aggregazione di piccole case in pietra che ha conservato quasi intatte le caratteristiche strutture, dagli archivolti delle porte ai comignoli: unici per fattura e disegno nella loro bellezza funzionale.
Il paese è caratterizzato da stradine che si districano tra case e piccoli palazzi, tra suggestive viste ed angoli di vita quotidiana.
Le indagini archeologiche hanno dimostrato che nel territorio di Mattinata tracce di vita umana risalgono ad epoche remotissime.
Si può affermare con sicurezza la presenza nel territorio mattinatese dell’uomo dell’età paleolitica, neolitica, eneolitica e del ferro.
Le popolazioni che vi abitavano appartenevano agli Japigi, di stirpe indoeuropea. Da essi, anche grazie all’arrivo di nuovi coloni dall’Oriente, si differenziarono i Dauni, ed una tribù di questi furono i “Matinates ex Gargano” o “Matini”. Una testimonianza della presenza di questo popolo nel nostro territorio ci è data dal celebre astronomo e geografo Tolomeo, il quale enumera tra le città marittime della Puglia Daunea anche Apeneste. L’ubicazione di questa città è piuttosto incerta: Apeneste etimologicamente esprime una posizione geografica esposta a Levante, pertanto si potrebbe ritenere che la stessa città per la sua posizione sia stata chiamata “Apeneste” in epoca ellenica e “Matino” in epoca romana.
Qualunque sia l’ubicazione di Apeneste, è certo che esistette una città denominata in epoca romana Matino che abbracciava l’ubertosa valle di Mattinata.
Il territorio di Mattinata sarebbe appartenuto a Siponto, fondata probabilmente dai Greci nel 694 a.C. Fu questo un territorio continuamente soggetto a incursioni di popoli agguerriti tanto che i sipontini, non potendoli scacciare con la forza delle loro armi, chiesero aiuto ai connazionali della vicina Grecia. Molti di essi si stabilirono a Siponto, mentre altri fondarono nella Daunia e altrove diverse città, tra cui Matino. Si crede che il centro principale di Matino sia la contrada Agnuli, zona salmastra occupata in gran parte dal mare. L’importanza di tale centro abitato non è testimoniata da memorie scritte ma da manufatti ritrovati sul posto e più specificatamente da monete locali.
Nel 246 a.C. i romani potevano considerarsi padroni di tutta l’Italia peninsulare, e per conseguenza anche Matino passò sotto il controllo di Roma, entrando nella nuova fase della civiltà romana. Gli scambi attraverso il mare, già fiorenti, si svilupparono ulteriormente. La maggior parte della popolazione però si dedicava all’agricoltura ed alla pastorizia per la grande fertilità della terra, ricca anche di ottimi pascoli. Dalla decadenza dell’Impero Romano d’Occidente, la città e il territorio di Matino furono
legati in modo speciale con le vicende dei Saraceni.
Col nome di “Saraceni” si indicano quei nuclei di arabi provenienti dall’Africa Settentrionale, i quali, occupata la città nel IX-X secolo, fecero spedizioni e stabilirono stazioni lungo le costa dell’Italia meridionale, oltre che della Liguria e della Provenza. Essi con una certa frequenza attaccavano le coste, talvolta invitati da alcuni principi in lotta. Scacciati da Bari, un nucleo di essi si rifugiò presso Matino su un’altura che perciò prese il nome di Monte Saraceno.
Di lì essi scesero spesso per le loro scorrerie. Sconfitti numerose volte da diversi popoli, i Saraceni, fuggiti dal Gargano del 967, si
rifugiarono a Bari, ma l’Imperatore Ottone I li assediò facendone una sanguinosa strage. Nel 970 tornarono di nuovo sul Gargano, devastando luoghi e atterrendo con stragi e rapine i suoi abitanti, i quali furono costretti a chiedere aiuto a Ottone I. E proprio sul Monte Saraceno, dove si erano trincerati, i saraceni furono sconfitti e scacciati.
Siamo all’oscuro circa le cause della fine di Matino. Vi sono varie ipotesi, che la vedrebbero distrutta da qualche disastro naturale,
come un terremoto o un maremoto (non pochi dei suoi ruderi sono stati rinvenuti dalle acque del mare circostante), oppure rasa al suolo dagli stessi saraceni. Ma nessuna di queste ipotesi può trovare riscontri certi.
La città di Matino, avvolta nel mistero delle sue origini e della sua fine rivive però nella “figlia” che ha voluto assumere lo stesso nome: Mattinata.
Gli inizi dell’attuale centro abitato di Mattinata risalgono al 1780, quando sulla collinetta del Castelluccio cominciarono a sorgere i primi “pagliai”.
Questi successivamente si moltiplicarono sia per la salubre posizione topografica della zona, sia per i molteplici vantaggi dell’accentramento delle abitazioni, sia per la facilità di poter usurpare dei suoli edificabili a danno della Beneficenza. Infatti tutto il suolo occupato dall’attuale centro di Mattinata faceva parte di un parco cosparso di ulivi di pertinenza dell’antica Beneficenza. Proclamata dal Generale Chamionnet la Repubblica Partenopea (23-1-1799), Mattinata fece parte del Dipartimento dell’Ofanto di Foggia, diviso a sua volta in 14 cantoni, tra cui il cantone di Monte S. Angelo.I moti carbonari del 1820 si ripercossero anche a Mattinata ma essi, come dappertutto, furono seguiti con entusiasmo dalla parte più colta.
Negli anni 1860-63 anche Mattinata fu interessata dal fenomeno del brigantaggio.
Essendo Mattinata ora un borgo isolato e privo di comunicazione il progresso economico e civile era piuttosto lento o del tutto
inesistente. Fu questo forse che spinse gli amministratori di Monte S. Angelo ad approvare una delibera, l’8-3-1865, con la quale ” si istituiva costruirsi una strada mobile da Monte S. Angelo a Mattinata”.
I lavori saranno ultimati solo nel 1893: era un provvedimento importante questo, una decisione coraggiosa che cozzava però con
la dura realtà della crisi economica del dopo-brigantaggio.
La preoccupazione di mantenere continuamente l’ordine pubblico a Mattinata, la situazione critica, data la frequenza e gravità di
atti criminosi, richiesero una stabile frequenza dei reali Carabinieri nella borgata, i quali nel 1887 ebbero dimora fissa nel grande palazzo Malagoli. Il 21-8-1894 la maggioranza degli elettori della borgata presentò alla G.P.A. di Foggia una istanza che può essere considerata il primo passo verso l’autonomia amministrativa.
Solo il 22-9-1947 il Consiglio Comunale di Monte S. Angelo espresse parere favorevole affinché la frazione di Mattinata venisse elevata a comune autonomo. La suddivisione dei beni patrimoniali tra Mattinata e Monte S. Angelo richiese però parecchi anni. Così l’autonomia effettiva si ebbe il 4 agosto 1955, anno in cui per l’occasione la festa patronale durò un giorno in più. Le prime elezioni comunali avvennero il 27 gennaio 1956. il primo sindaco di Mattinata fu il democristiano Giuseppe Scirpoli.
Altre informazioni
Santo Patrono: Santa Maria della Luce (15 Settembre)
Altitudine: 75 m s.l.m.
Numero abitanti: 6.523
Nome abitanti: Mattinatesi
Ultimo aggiornamento
15 Maggio 2023, 10:02