Conclusa l’operazione “Margherita di Savoia 2021”

I Carabinieri Forestali tutelano la biodiversità delle “Zone umide pugliesi”

Si è da poco conclusa l’Operazione “Margherita di Savoia 2021” dei carabinieri forestali del Reparto Operativo SOARDA del Raggruppamento Carabinieri Cites e del Reparto Carabinieri Parco Nazionale del Gargano, finalizzata al contrasto del bracconaggio alle specie di avifauna migratoria e stanziale.

I militari sono stati impegnati in numerosi controlli diurni e notturni principalmente nell’aree ricadenti nel Parco Nazionale del Gargano, nelle zone umide costiere  a nord, in corrispondenza della Riserva Naturale Isola di Varano e del lago di Lesina e nelle località interne dei Comuni di Zapponeta, Manfredonia, Lesina, Carpino, Poggio Imperiale e Cerignola.

Tre le persone denunciate in flagranza di reato per tentato furto venatorio aggravato (art. 56, 624 e 625 punto 2 e 7 del C.P.), per utilizzo di mezzi non consentiti, per porto abusivo ed omessa  custodia di arma per uso caccia e concorso nel reato (art. 110 del C.P.).

Elevati n. 3 verbali amministrativi  per “esercizio della caccia in orari non consentiti” e n. 2 verbali in merito all’applicazione della normativa anti COVID per “non aver rispettato il divieto di spostamento sul territorio nazionale tra regioni”, per un totale di € 1.178,00.

Sono stati sequestri di n. 3 fucili da caccia, n. 545 munizioni, n. 1 richiamo acustico a funzionamento elettromagnetico e n. 3 esemplari di avifauna selvatica morta.

Le zone umide pugliesi, in particolare la provincia di Foggia, sono purtroppo connotate da un’alta illegalità venatoria tanto da far rientrare le province in uno dei sette black-spot (aree calde del bracconaggio italiano) individuati dal “Piano d’azione nazionale per il contrasto degli illeciti contro gli uccelli selvatici”.

Tali zone rappresentano un sito di importanza internazionale in termini di biodiversità, sia per l’avifauna stanziale che per quella migratoria, poiché sono uno snodo fondamentale lungo le rotte migratorie e rappresentano una tappa fondamentale di sosta per le migliaia di uccelli che si spostano dai siti riproduttivi a quelli di svernamento.

Le specie maggiormente cacciate sono acquatici: germani Anas platyrhynchos, moriglioni Aythya ferina, alzavole Anas crecca, fischioni Anas penelope, marzaiole Anas querquedula e anche volpoche Tadorna tadorna.

I carabinieri forestali hanno operato con il fattivo contributo del CABS, l’associazione di volontari specializzati in antibracconaggio, che quotidianamente con la loro attenta azione di osservazione e di monitoraggio delle aree potenzialmente interessate al fenomeno del bracconaggio, apportano un contributo qualificato all’attività di repressione.

 

 

Si allega comunicato stampa

Ultimo aggiornamento

5 Febbraio 2021, 11:48