Biofrugar per il recupero dei frutti in via d’estinzione

Il progetto candidato ad un bando Psr Puglia, mira non solo a salvaguardare, ma a valorizzare e commercializzare con un marchio e filiera di qualità le principali specie frutticole diffuse sulterritorio per incoraggiare lo sviluppo agricolo



A pochi mesi dall’inaugurazione della Banca del Germoplasma e del vivaio autoctono di Borgo Celano, prosegue la mission del Parco Nazionale del Gargano nella tutela e valorizzazione del patrimonio agricolo ed ambientale. E’ stato presentato nei giorni scorsi a valere sul “Bando regionale Psr Asse II – Miglioramento dell’ambiente e dello spazio rurale – misura 214” , il progetto  (dal valore totale di 1,5 milioni di euro)“BIOFRUGAR” (acronimo di Biodiversità dei fruttiferi del Gargano) che mira al recupero, risanamento, caratterizzazione, conservazione e valorizzazione dei frutti ‘antichi’ del Promontorio.


I partner del Parco Nazionale del Gargano sono il Dipartimento di Scienze Agrarie degli Alimenti e dell’Ambiente dell’Università di Foggia ed al Consorzio di Bonifica Montana del Gargano. Assieme svolgeranno azioni mirate a salvaguardare la biodiversità e garantire la sopravvivenza di tutte le specie arboree da frutto autoctone,  promuovere e incoraggiare lo sviluppo agricolo sostenibile, attraverso un approccio integrato alla salvaguardia, conservazione e valorizzazione delle principali specie frutticole diffuse nel territorio garganico.



Nello specifico le finalità principali perseguite nel progetto integrato consisteranno: nell’ampliamento della variabilità genetica presente nelle collezioni di germoplasma frutticolo già in conservazione presso gli enti su menzionati; nel censire, catalogare e georeferenziare in maniera sistematica i frutteti o le singole piante ritenute d’interesse; nel collezionamento di nuove risorse genetiche delle specie citate; nel porre in appropriate condizioni di conservazione, di sicurezza e purezza tutto il germoplasma acquisito nel corso del progetto; nel garantire la sopravvivenza in situ delle piante madri che saranno individuate per riprodurre in situ i semi e consentire il prelievo delle marze; nel censimento cartaceo ed informatico del germoplasma detenuto e dei siti di derivazione; nella descrizione morfologica, agronomica e genetica del germoplasma ottenuto.



Ma, il progetto, oltre ad un’eccellente valore scientifico, mira anche alla creazione di ricadute economiche per il Gargano e le sue comunità. Infatti, “Biofrugar” si impegnerà nella ricerca di mercato sulle potenzialità dei frutti tipici locali,  nelle procedure di certificazione di prodotto dei Frutti del Gargano  e degli adempimenti connessi (marchio, riconoscimento organismo di controllo e certificazione), nello studio del modello economico e organizzativo della filiera in una logica di promozione e di valorizzazione dei prodotti tipici.



Per non rimanere lettera morta, Il progetto, altresì, vedrà l’espletamento di una capillare diffusione e pubblicizzazione dei dati, notizie ed informazioni sul germoplasma acquisito a livello territoriale e, in seguito, internazionale, nonchè della tipizzazione di alcune particolari risorse genetiche già note per alcuni preziosi attributi di tipicità, organolettici, nutraceutici e, quindi, commerciali e nell’ottenimento del riconoscimento dell’organismo certificatore, della certificazione dei Frutti del Gargano e del riconoscimento del Marchio, nella definizione e adozione del disciplinare. Ultimo, ma non ultimo, “Biofrugar”, contribuirà alla formazione di una efficiente rete regionale della biodiversità, che possa organicamente interfacciarsi con altre Istituzioni internazionali specificamente preposte alla salvaguardia e valorizzazione della biodiversità vegetale.



“La tipicità costituisce un importante strumento per la differenziazione del prodotto basata sull’immagine dello stesso e le caratteristiche ambientali, storiche e culturali del territorio di provenienza- spiega il Presidente – Va, comunque, osservato che questa situazione si traduce in differenziazione effettiva solo se percepita dal consumatore.  Stante questa impostazione, il concetto di territorio di origine deve essere assunto nella sua eccezione più ampia, e cioè non solo con riferimento alle variabili strettamente ambientali (caratteristiche climatiche, podologiche, paesaggistiche, ecc.), ma anche al know-how accumulato nel tempo circa le tecniche di produzione, nonché le tradizioni storiche, culturali e istituzionali specifiche. Il lavoro di caratterizzazione – prosegue Pecorella- dovrà quindi evidenziare come i Frutti del Gargano sono prodotti in un determinato territorio, rendendoli ‘unici’ e non riproducibili con le stesse caratteristiche in altri luoghi.  In quest’ottica, anche lo studio del modello economico e organizzativo della filiera, che coinvolge le imprese agricole, le imprese di trasformazione, le imprese di distribuzione e il consumatore, con implicazioni dirette sui processi di configurazione del sistema di filiera, e lo studio di modelli di riconoscibilità territoriale della tipologia di prodotto oggetto di caratterizzazione, rappresentano componenti essenziali per il raggiungimento degli obiettivi dichiarati”.



Dunque, il progetto è volto alla caratterizzazione di un prodotto che passa da un insieme di attività che riguardano tanto la “tipicità”, quanto il modello produttivo, organizzativo e rappresentativo, ne derivano le attività di studio del modello economico e organizzativo della filiera, procedure di certificazione, procedura per il riconoscimento del Parco Nazionale del Gargano quale organismo certificatore, disciplinare d’uso del Marchio, riconoscimento del Marchio.

Ultimo aggiornamento

16 Ottobre 2012, 16:54