Aree contiugue: confronto e chiarezza
Il Presidente ha risposto alla necessità di affrontare un argomento importante sul quale negli ultimi tempi si erano aperte discussioni spesso foriere di interpretazioni normative non corrette e di posizioni ideologiche e partitiche strumentali.
Piano del Parco ed Aree contigue. Questi i temi affrontati nell’incontro tenutosi presso la sala consiliare del comune di San Giovanni Rotondo tra il Presidente del Parco Nazionale del Gargano, l’avv. Stefano Pecorella, il Vice Sindaco Antonio Carriera, il Sindaco di Rignano Garganico, Vito Di Carlo ed i rappresentanti delle locali associazioni degli allevatori, degli agricoltori, della Confesercenti, dell’associazione degli albergatori e delle associazioni dei cacciatori.
L’incontro è servito a fare chiarezza sulle posizioni dell’Ente e delle associazioni che si sono ritrovate a ribadire la necessità di un dialogo sincero, competente e corretto al fine di stabilire le regole di sociale convivenza all’interno dell’area protetta rappresentata dal Parco.
Quindi, riconosciuto che nei tempi passati la rappresentanza delle ragioni del territorio è stata spesso sottovalutata, il Presidente ha risposto alla necessità di affrontare un argomento importante sul quale negli ultimi tempi si erano aperte discussioni spesso foriere di interpretazioni normative non corrette e di posizioni ideologiche e partitiche strumentali. La riunione in sostanza è stato un momento di dialogo volto alla ricerca della verità sull’ipotesi di individuazione delle aree contigue al parco, sulle loro ragioni ed al reale significato delle buffer zone.
Si è fatta chiarezza che la competenza all’istituzione delle dette aree è della regione Puglia e che non vengono istituite, quindi, attraverso il piano del Parco che, dopo il voto della Comunità del Parco, è stato inviato alla regione Puglia. Infatti, prevede l’art. 32 della Legge 394 che:” … la regione d’intesa con gli organismi di gestione delle aree naturali protette e con gli enti interessati, stabiliscono piani e programmi e le eventuali misure di disciplina della caccia, della pesca, delle attività estrattive e per la tutela dell’ambiente relativi alle aree contigue alle aree protette, ove occorra …. ).
“Parlare con gli operatori economici, con gli amministratori, con i cittadini dei Comuni del Parco con le associazioni- ha sottolineato Stefano Pecorella- è la strada necessaria da percorrere per ragionare sulle opportunità di sviluppo del territorio sino ad ora completamente ignorate. Migliorare la vita dei cittadini sul loro territorio è un obbiettivo, non l’unico da perseguire. La tutela dell’ambiente deve generare percorsi virtuosi di coesione sociale ed economica. Ma tutto questo sarà possibile solo a condizione che si affermi il principio di legalità. Quel principio che consiste nell’affermare che una regola deve essere rispettata da tutti e che sia una norma rispettosa dei legittimi interessi della popolazione ad uno sviluppo coerente e sostenibile. Per questo sono disposto a valutare le necessarie procedure e le opportune modifiche delle norme in questione (aree contigue) insieme alle persone di buon senso, responsabili e non portatori di interessi di parte e strumentali. Certo, oggi ci troviamo a discutere – conclude il Presidente – di argomenti che ben avrebbero potuto essere affrontati molto tempo fa, ma che purtroppo sono stati ignorati.”
Dunque, un percorso ancora tutto da definire con la necessaria collaborazione degli attori territoriali.
Ultimo aggiornamento
16 Giugno 2012, 10:27