Dune mobili del cordone dunale con presenza di Ammophila arenaria (dune bianche)
Indicato con il codice 2120 l’habitat d’interesse comunitario “Dune mobili del cordone dunale con presenza di Ammophila arenaria (dune bianche) “ svolge una funzione importantissima per la stabilizzazione delle dune. Tale azione si esplica in forma molto significativa nei sistemi delle dune che separano le lagune di Lesina e Varano dal mare, dove ritroviamo vaste superfici di questo habitat. L’habitat individua le dune costiere più interne ed elevate, definite come dune mobili o bianche, colonizzate da Ammophila arenaria subsp. australis alla quale si aggiungono numerose altre specie psammofile.
Si tratta di ambienti dinamici, in quanto mobili sotto l’azione del vento che può depositare o asportare depositi di sabbia. Si tratta di una fase transitoria tra le dune embrionali ad Elymus farctus dell’habitat 2110 “Dune mobili embrionali” in fase precoce di formazione e con quelle dei settori di dune maggiormente stabilizzati a Crucianella maritima dell’habitat 2210 “Dune fisse del litorale del Crucianellion maritimae”. Nella stabilizzazione importantissimo è il ruolo della Graminacea Ammophila arenaria che con la fitta rete di rizomi e l’apparato aereo crea una rete in grado di stabilizzare la sabbia trasportata dal vento.
aLe dune costiere sono ecosistemi complessi nei quali, in un breve tratto, si sviluppano forti gradienti ambientali in funzione della distanza dalla linea di costa, questi ambienti sono caratterizzati da instabilità morfologica e da forte incoerenza del substrato, per questo possono subire profonde modificazioni anche in caso di lieve disturbo ambientale. Se il disturbo antropico è intenso, la naturale evoluzione della morfologia dunale viene sconvolta e la flora e la vegetazione possono venire profondamente alterate. Spesso è l’azione dell’uomo attraverso l’apertura di piste, varchi tra le dune finalizzati alla fruizione balneare che innescano fenomeni di erosione e blocco della fase dinamica di stabilizzazione con gravi conseguenze sulla fascia retrodunale.
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Ultimo aggiornamento
22 Maggio 2023, 09:09