Centro storico di Apricena
La cittadina di Apricena si estende su un basso colle sulle prime falde garganiche. Il primo impianto abitativo aveva la forma rettangolare e dall’unione degli antichi quartieri Terra, Borgo e Casale è sorto il nucleo dell’impianto urbanistico della moderna città. La tradizione vuole che Federico II, frequentasse queste zone, per praticare la caccia, poiché ricche di boschi e selvaggina.
In una faticosa partita di caccia uccise un grosso cinghiale, ed alla sera il cinghiale venne preparato per la cena apri cena e da questo episodio avrebbe preso il nome il paese. L’episodio è ricordato dallo stemma comunale: un cinghiale trafitto da una freccia; ed una antica lapide inserita nella Torre dell’orologio riportava: coena dat et aper nomen tibi Apricoena che la tradizione vuole dettata dallo stesso Federico. Leggenda a parte, la zona era ricca di boschi nei quali cinghiali e maiali prosperavano che uno dei primitivi nomi dell’abitato era Porcina. Questa tradizione, al di là dell’episodico, ci informa, comunque della frequentazione del luogo da parte di Federico II, il quale vi edificò un castello dove sistemò un certo numero di suoi Saraceni per meglio controllare il territorio.
Dopo Federico II per Apricena inizia una storia comune agli altri paesi garganici: un susseguirsi di feudatari che poca traccia hanno lasciato di sé. Di questo passato hanno lasciato solo il palazzo baronale costruito nella seconda metà del seicento sui ruderi di un presunto castello federiciano. Il palazzo baronale è tra i pochi edifici antichi sopravvissuti. Risultato di molti rimaneggiamenti venne iniziato dal barone Scipione Brancia nel 1658 probabilmente sulle rovine di una precedente struttura difensiva di Federico II.
Ultimo aggiornamento
16 Maggio 2023, 11:16