La National Geographic studia i faggi UNESCO del Gargano
Sarà la National Geographic Society a studiare i faggi più vecchi e monumentali d’Europa e tra questi anche quelli della Foresta Umbra appena diventati Patrimonio Naturale dell’Umanità. A fornire un’altra notizia che fa gioire il Gargano è stato il ricercatore dell’Università della Tuscia di Viterbo Alfredo Di Filippo (che ha seguito l’iter di candidatura UNESCO di tutti i siti italiani) durante l’evento celebrativo svoltosi questa mattina in Foresta Umbra.
Sarà la National Geographic Society a studiare i faggi più vecchi e monumentali d’Europa e tra questi anche quelli della Foresta Umbra appena diventati Patrimonio Naturale dell’Umanità. A fornire un’altra notizia che fa gioire il Gargano è stato il ricercatore dell’Università della Tuscia di Viterbo Alfredo Di Filippo (che ha seguito l’iter di candidatura UNESCO di tutti i siti italiani) durante l’evento celebrativo svoltosi questa mattina in Foresta Umbra.
“L’obiettivo centrale del progetto – ha spiegato Di Filippo- è quello di identificare le caratteristiche strutturali uniche che conferiscono la longevità ai faggi vetusti, e valutare se l’aumento di dimensioni ed età, nel contesto dei recenti cambiamenti climatici, possa esporre gli alberi ad un maggior rischio di mortalità. La National Geographic Society curerà direttamente la divulgazione dei risultati delle ricerche mediante i propri canali multimediali”.
La notizia è stata accolta con entusiasmo anche da Franco Pedrotti, botanico di fama internazionale, già presidente della Società Botanica Italiana che conosce molto bene la Foresta Umbra e i suoi faggi premiati dall’UNESCO. “Diventare Patrimonio Naturale dell’Umanità è motivo di orgoglio per il Gargano, per la Puglia ma anche per l’intera nazione. Questo riconoscimento però richiede, ora più che mai, il grande impegno dell’uomo che deve sorvegliarla e salvaguardarla”.
Da oggi è una stele in vetro e metallo alta tre metri, posizionata nei pressi del laghetto, a ricordare a tutti l’ambizioso riconoscimento UNESCO. La stele, realizzata dal designer Claudio Grenzi, ripropone su una lastra in metallo la sagoma di un faggio poggiata su una base di vetro che lascia intravedere gli alberi secolari retrostanti. Questa mattina è stata scoperta alla presenza di un folto parterre politico-istituzionale, di rappresentanti dell’arma dei Carabinieri forestali, di appassionati ed esperti di tematiche ambientali e dei dipendenti del Parco Nazionale del Gargano.
“Abbiamo voluto affidare a questa stele – ha spiegato Claudio Costanzucci, vice presidente del Parco Nazionale del Gargano – la memoria collettiva di un riconoscimento prestigioso che inorgoglisce non solo il Gargano, ma un’intera regione. E la presenza oggi di rappresentanti delle istituzioni locali e regionali, di ambientalisti, guide turistiche del Parco, associazioni impegnate nella tutela e nella valorizzazione della natura, conferma che siamo sulla strada giusta, anche nell’ottica di quella condivisione che alla lunga fa la differenza nella gestione di un’area protetta”.
La cerimonia di scopertura della stele è stata preceduta da una tavola rotonda, moderata dal giornalista Filippo Santigliano, alla quale ha preso parte anche Francesco Petretti biologo-naturalista e tra gli autori della trasmissione “Geo & Geo” di Rai3, che dopo aver tenuto una lezione sulla biodiversità animale, ha espresso parole di elogio per una foresta che ha definito unica ed irripetibile. “Ho sempre frequentato questo bellissimo Parco per i miei studi ornitologici – ha detto Petretti – ma devo dire che ogni volta mi stupisce, come oggi in questa meravigliosa veste autunnale. La nostra opera di conservazione, di divulgazione e di studio ha bisogno di riconoscimenti come quello che celebriamo oggi e che consente di superare i confini della nostra nazione e di entrare nel mondo”.
A chiudere la tavola rotonda è stato l’Assessore Regionale all’ambiente Filippo Caracciolo. “È un giorno di festa per la Puglia intera – ha concluso – in cui è giusto ringraziare chi ha lavorato duramente per ottenere questo riconoscimento che arricchisce il valore naturalistico del Gargano, la cui bellezza è invidiata in tutto il mondo. L’impegno è quello di lavorare tutti insieme affinché la valorizzazione e la tutela della Foresta Umbra corrano di pari passi”.
Alla parte scientifica dell’evento si è unita anche quella artistica che ha creato un momento di forte emozione e suggestione. Le note di Umberto Giordano, interpretate dalla pianista che porta casualmente il suo stesso cognome, Daniela Giordano, si sono perfettamente fuse con i versi che Giuseppe Ungaretti dedicò al Gargano. A dare voce a quelle parole l’attore Alfredo Vasco che ha regalato al numeroso pubblico anche una intensa rivisitazione de “La leggenda di Gargara, la ninfa della Foresta”. Musica e parole hanno ispirato l’artista Nicola Renna che contestualmente ha realizzato dal vivo una istallazione con tronchi di faggio.
Ultimo aggiornamento
15 Dicembre 2017, 11:20