Sequestro Calenella, altro inutile attacco del WWF al Parco
Anche le buone notizie diventano motivo di attacco strumentale nei confronti dell'operato del Parco Nazionale del Gargano. Alla nota inviata alla stampa dalla sezione foggiana del WWF -a seguito del sequestro realizzato dai Carabinieri nella Piana di Calenella a Vico e con la quale si invita l’Ente ad intervenire con ordine di ripristino- il Parco non può non rispondere con delle doverose precisazioni.
Anche le buone notizie diventano motivo di attacco strumentale nei confronti dell’operato del Parco Nazionale del Gargano. Per onore di verità, alla nota inviata alla stampa dalla sezione foggiana del WWF -a seguito del sequestro realizzato dai Carabinieri nella Piana di Calenella a Vico e con la quale si invita l’Ente ad intervenire con ordine di ripristino- il Parco non può non rispondere con delle doverose precisazioni.
Prima di tutto, il Parco è stato l’unico Ente -tra quelli interessati- ad esprimere il parere negativo per l’urbanizzazione della Piana di Calenella. Decisione a seguito della quale il Comune di Vico del Gargano ha modificato il proprio piano urbanistico.
Quanto alla denuncia che WWF e Centro Studi Naturalistici (sempre le stesse persone) inoltrarono nel giugno del 2015 al Parco Nazionale del Gargano, circa l’esecuzione di lavori di scavo e movimento terra in località Baia di Calenella, l’Ente inviò immediatamente la denuncia al CTA del Corpo Forestale dello Stato, l’unico organo preposto alla vigilanza sul territorio per conto del Parco. Ma questo merito viene anche riconosciuto all’Ente da parte del WWF.
Quello che risulta strano, a questo punto, è che chi rimprovera al Parco un atteggiamento di immobilismo, nonostante sia dimostrato dagli atti tutto il contrario, è lo stesso ing. Matteo Orsino che, pur avendo ricoperto ruoli di grande responsabilità nel Comitato Tecnico del Parco, non ha mai segnalato, né sollecitato, l’emanazione di ordinanze di intervento nell’area oggetto della denuncia, né in altre aree.
E’ altresì doveroso sottolineare che da un punto di vista giuridico l’ordinanza di demolizione e rimessa in pristino è adottata dall’ufficio tecnico del Comune sul cui territorio viene realizzato l’abuso. Emettere una ulteriore ordinanza sarebbe, dunque, un eccesso di burocrazia inutile dal punto di vista procedimentale.
Quanto alla circostanza relativa alla possibilità o meno di conoscenza dello stato dei procedimenti, relativi a violazioni edilizie, si ricorda che l’Ente Parco può esercitare le sue prerogative solo dopo una formale comunicazione dell’autorità giudiziaria. Così come è sempre stato fatto.
“Per tutte queste ragioni –dichiara il Presidente del Parco del Gargano– ritengo che questa vicenda, conclusasi positivamente nei giorni scorsi e strumentalizzata da chi non vede che inutili occasioni per accusare il Parco, abbia fornito invece un importante assist per rivolgere, ancora una volta, il plauso alla polizia giudiziaria per l’operazione compiuta. Quindi, ancora un’occasione, non per attribuirsi un “inesistente merito”, così come lo definisce il WWF, ma per manifestare l’orgoglio e la riconoscenza nei confronti di chi lotta per portare la legalità nel suo territorio. Momento ancor più propizio, alla luce dell’incendio doloso che ha distrutto il traghetto che porta i turisti da Vieste alle Isole Tremiti, per manifestare con forza la necessità di isolare la stupidità e l’ignoranza, terreni fertili per la crescita di tutti quei fenomeni di delinquenza che macchiano ed offendono la nostra splendida comunità” .
Ultimo aggiornamento
21 Luglio 2016, 10:25