Occupazioni abusive nella “riservetta”: le precisazioni del Parco

Il Parco del Gargano si difende così dalle accuse fatte in una nota di Alternativa Libera circa l’interrogazione parlamentare sulla presenza di strutture abusive all’interno della cosiddetta "riservetta" alla foce del torrente Candelaro, nei pressi di Oasi Lago Salso.

Definire inerte il Parco nazionale del Gargano circa gli abbattimenti abusivi è quanto mai assurdo, dato che di abbattimenti nell’ultimo anno e mezzo ne sono stati realizzati circa 50. E questo a dimostrazione che, pur non potendo ancora disporre dei poteri interdittivi e sanzionatori previsti dall’articolo 29 della legge quadro sui parchi, sono state comunque compiute azioni concrete. Il Parco del Gargano si difende così dalle accuse fatte in  una nota di Alternativa Libera circa l’interrogazione parlamentare ai Ministri dell’Ambiente e dell’Interno presentata dall’on. Samuele Segoni e da altri parlamentari, sulla presenza di strutture abusive all’interno della cosiddetta “riservetta” alla foce del torrente Candelaro, nei pressi di Oasi Lago Salso. E’ orami noto che nel febbraio del 2015 il Parco del Gargano ha siglato una convenzione con la Procura di Foggia per dare il via ad un piano di abbattimenti di immobili abusivi, a seguito di condanne divenute definitive per violazioni della legge urbanistica e antisismica. Tale convenzione prevede che sia la stessa Procura della Repubblica a stabilire la priorità nella selezione degli immobili da abbattere. Per cui, gli attacchi fatti all’Ente risultano inopportuni ed infondati, sarebbe forse stato meglio avere risposte, prima di interrogare?


 

Ultimo aggiornamento

27 Gennaio 2016, 14:00