“Carta del cibo sano e sostenibile”
Domenica ad "Expo Milano" è stato stipulato un importante documento sottoscritto anche dal Presidente Pecorella, che promuove l'avvio di una strategia orientata alla valorizzazione del territorio come componente del contesto di vita
“Expo Milano 2015” vede potenziare l’intesa tra i Parchi nazionali per affermare con sempre più decisione il loro ruolo di motori di sviluppo e benessere per l’Italia. Infatti, la scorsa domenica, presso “Casa Corriere” (il padiglione del Corriere della Sera) è stata presentata la “Carta del cibo sano e sostenibile” promossa dalla Regione Calabria e dai Parchi dell’Aspromonte, Pollino e Sila e sottoscritta anche dal Parco Nazionale del Gargano, Cilento, Cinque Terre, Nebrodi, Etna e Federparchi. Presente all’incontro ed alla successiva cerimonia, il Presidente Stefano Pecorella, anche in rappresentanza della Giunta e del Direttivo di Federparchi.
La Carta punta al superamento della logica di conservazione, basata sull’esclusiva tutela degli habitat naturali, promuovendo l’avvio di una strategia più complessiva, orientata alla valorizzazione del territorio come componente del contesto di vita di ciascuna comunità organizzata.
“Il cibo sano e sostenibile è un diritto di tutti – si legge nel documento -.La salubrità e sostenibilità deve essere verificata per ogni elemento collegato al ciclo del cibo: il produttore, il distributore, il consumatore, e, soprattutto, l’ambiente. La salubrità e la sostenibilità del cibo deve essere verificata in ogni fase del ciclo del cibo: dalla produzione al trasporto, dal consumo allo smaltimento dei rifiuti prodotti in ogni sua fase”.
Tra i principali intenti ci sono quelli di favorire: la riduzione degli sprechi alimentari, la produzione e la commercializzazione del cibo sostenibile, la diffusione di agricoltura e zootecnia sostenibile, l’educazione al cibo sostenibile e alla riduzione degli sprechi, il coinvolgimento delle popolazioni locali in processi di riconversione o incentivazione di produzioni alimentari sostenibili,il mantenimento di presidi territoriali in aree a rischio di spopolamento.
I primi sottoscrittori della Carta del cibo sano e sostenibile sono stati Domenico Stefano Pecorella (Presidente dell’Ente Parco Nazionale del Gargano consigliere di Federparchi/Europarc Italia), Totaro (Presidente dell’ Ente Parco Nazionale dell’Appennino Lucano), Paulo Castro (Consigliere di Europarc), Angelo De Vita (Direttore dell’ Ente Parco Nazionale del Cilento), Vittorio Alessandro (Presidente dell’ Ente Parco Nazionale delle Cinque Terre), Massimo Geraci (Direttore dell’Ente Parco Regionale dei Nebrodi), Agata Puglisi (Coordinatrice gruppo Unesco dell’Ente Parco Regionale dell’Etna), Rocco Mafrica (Dipartimento Agraria Università Mediterranea di Reggio Calabria), Elio Stellitano ( Direttore U.O.C. Medicina Interna P.O. Melito Porto Salvo), Luigi Gallo (Agronomo dell’ARSSA e promotore del presidio della lenticchia di Mormanno) ,Paolo Perrone (giovane agricoltore produttore della lenticchia in rappresentanza dell’Associazione “I custodi della lenticchia di Mormanno”), Luigino Viola (Presidente dell’Associazione del moscato di Saracena), Raffaele Riga (in rappresentanza di Slow Food Cosenza) e Pasquale Esposito (Responsabile Tecnico di A.Pro.Zoo, Soc. coop. a.r.l. per la valorizzazione della carne podolica calabrese).
“Sottoscrivere la Carta, per me, è la conferma della correttezza della visione che in questi anni ho dato all’azione dell’Ente Parco, puntando sui percorsi di qualità dei prodotti, come la filiera certificata dell’olio di oliva o il continuo mantenimento in purezza della mucca podolica– afferma il Presidente Pecorella -. Valorizzare un territorio e le sue eccellenze non può ridursi solo ad azioni spot. Per questo abbiamo deciso di lavorare su più fronti con il ‘Il Paniere dei prodotti del Parco’, ‘La filiera olivicola – Buono come il Parco’ e ‘ParcoGiochi’ (progetto di educazione ambientale) che nel 2015 ha avuto come tema ‘Saperi e Sapori’, proprio per tramandare gli antichi sapori, le produzioni tipiche del territorio, e le tradizioni culinarie di ieri e di oggi. Adesso mi auguro che Regione e GAL, che hanno soldi e competenze, attraverso il nuovo ciclo di programmazione dei fondi europei, mostrino più attenzione per promuovere le nostre eccellenze collaborando maggiormente con gli imprenditori e fornendo loro supporto ad esempio per aprire orizzonti quali i mercati emergenti o quelli, comunque, che premiano il merito di chi investe sulla qualità. Ci sono tanti giovani che aspettano un aiuto che noi possiamo dare, non ignoriamo le loro attese”.
Ultimo aggiornamento
30 Settembre 2015, 08:33