Una nuova perla: Monte Pucci
Nei giorni scorsi sono iniziati i lavori per permettere la fruibilità della Necropoli paleocristiana di Monte Pucci (Vico del Gargano) composta da ben 27 ipogei, l’ennesimo inestimabile sito archeologico ricadente nel Parco Nazionale del Gargano
Una nuova preziosa perla si aggiunge alla già straordinaria ‘collana’ del Gargano. Nei giorni scorsi sono iniziati i lavori per permettere la fruibilità della Necropoli paleocristiana di Monte Pucci (Vico del Gargano), l’ennesimo tesoro inestimabile ricadente nel Parco Nazionale del Gargano.
Il Presidente Stefano Pecorella, ha preso parte, assieme al sindaco di Vico del Gargano Pierino Amicarelli ed ai rappresentanti della Soprintendenza, alla conferenza stampa di presentazione del progetto per la messa in sicurezza e valorizzazione di una necropoli paleocristiana a Monte Pucci di oltre cinque ettari che presenta uno scenario forse unico nel suo genere in Italia. Una prima parte dei lavori, la più complessa (liberare l’area da una folta ed intricata vegetazione infestante e da uno strato di pietrisco che rendeva difficile la ricerca e identificazione dei ventisette ipogei localizzati sulla collinetta di Monte Pucci, da dove è possibile scorgere squarci di vegetazione dalle colorazioni indefinibili che si specchiano nel sottostante Adriatico) è stata già effettuata dalla Soprintendenza. Nel sito di Monte Pucci (una sorta di balcone che s’affaccia sulla piana di Calenella)negli ultimi mesi sono venuti alla luce ben 27 ipogei paleocristiani databili tra il secondo e terzo secolo. Durante i recenti scavi è stato recuperato un corredo funerario comprensivo anche di una piccola brocca di vetro, ritrovamento unanimemente ritenuto di indiscutibile interesse scientifico. Ventisette ipogei (ancora non tutti studiati) che presentano varie stratificazioni con relative sepolture di diverso genere, oggetti di corredo, atipicità di alcuni elementi decorativi, materiali eccezionalmente anche in vetro, insieme a reperti in bronzo e legno. Il sito sarà aperto al pubblico a partire dalla prossima primavera.
“Non nascondo di aver provato una forte emozione nel recarmi in visita al sito di Monte Pucci – ha dichiarato Pecorella -. Mentre stavamo visitando l’interno di questo enorme ed affascinante sito, un vero e proprio villaggio, gli archeologi hanno portato alla luce un’anfora intatta sulla quale era possibile scorgere perfettamente gli ornamenti. Un segno tangibile di quanto sia straordinario il patrimonio a nostra disposizione, che resiste ai segni del tempo ed alle ‘barbarie’ umane. Tesori nascosti che dobbiamo proteggere dai malintenzionati e soprattutto da rendere aperti al pubblico. Abbiamo il dovere morale, prima ancora che istituzionale, di non restare più fermi a guardare ed aspettare che, casomai avvenga un altro furto od un altro danno. Non dobbiamo inventarci nulla di straordinario, dobbiamo essere capaci, ad esempio, di utilizzare al meglio lo straordinario patrimonio di energie dei nostri giovani per proporre nuovi modelli di autogestione delle ricchezze e dei ritrovamenti importanti sul nostro territorio. E’ probabile che il loro amore incondizionato per le loro comunità riesca a vincere le difficoltà dei costi di gestione dei siti e degli immobili che impediscono la loro stabile apertura ai visitatori. E’ un’idea, ma possiamo lavorarci su, assieme”.
Ultimo aggiornamento
27 Ottobre 2012, 01:11