Precisazioni su nota Csn

La direzione a seguito delle polemiche sul conteggio del capriolo, precisa alcuni aspetti circa la scarsa attenzione dell'Ente alle problematiche di tutela e conservazione della biodiversità nell'area protetta

La Direzione dell’Ente Parco, in merito alla nota diffusa dal Centro Studi Naturalistici Onlus nella quale si denuncia la scarsa attenzione dell’Ente alle problematiche di tutela e conservazione della biodiversità nell’area protetta, precisa quanto segue.
Spiace constatare che tali affermazioni arrivino proprio da chi, il CSN di Foggia, nel biennio 2009/2001 con fondi FAS destinati al Parco del Gargano per “Interventi di protezione al patrimonio ambientale” ha gestito un finanziamento pari a 458.000 euro per le attività di monitoraggio e studio. Il Csn era a conoscenza della scadenza di tale finanziamento a fine 2011 e che per l’anno 2012 non erano state individuate e reperite ulteriori opportunità finanziarie. Alla luce di quanto sopra esposto, il CSN pur non presentando un progetto ufficiale all’Ente Parco e, quindi, non concordando le attività da svolgere, ha autonomamente proceduto all’organizzazione del censimento attraverso l’autofinanziamento dei partecipanti, accettando la proposta dell’Ente Parco di mettere, comunque, a disposizione del proprio personale al fine di garantire un supporto logistico all’iniziativa. E’ da un decennio che l’Ente Parco del Gargano, primo in Italia, ha avviato studi sul capriolo. Nel 2000, investendo una cifra pari a 600 milioni di lire, si è realizzato il primo piano di studio e monitoraggio della specie proseguito, poi, con fondi Pis e Fas sino al 2011 con ottimi ed attendibili risultati che attestavano una presenza stanziale, in numero costante, della specie sul territorio. Constatato scientificamente che il numero dei capi di capriolo è stabile, è priva di fondamento la tesi della perdita di anni di lavoro scientifico derivante dalla sospensione delle operazioni di conteggio. Operazione che non ha l’obbligo di avere cadenza annuale per mantenere la sua validità. Allo stato attuale, comunque, l’Ente Parco sta valutando ulteriori e nuove metodologie (meno invasive ed impattanti rispetto all’utilizzo dell’uomo) per procedere al monitoraggio del capriolo, quali ad esempio le foto trappole. Pertanto la tecnostruttura è al lavoro anche per candidare questi nuovi progetti a finanziamenti nazionali ed internazionali. In ultimo, nel primo articolo della Legge 39491 (Legge quadro della Aree Protette) è stabilito che anche la promozione del territorio è compito istituzionale dell’Ente Parco e che essa va di pari passo con gli scopi scientifici e di tutela. Tuttavia, al momento, l’Ente Parco Nazionale del Gargano non ha posto in essere nessuna azione di finanziamento di sagre e feste a discapito di quelle della tutela ambientale.

Ultimo aggiornamento

16 Marzo 2012, 17:06