300mila euro per l’Oasi agrumaria

"Tutela e valorizzazione dell’Arancia del Gargano Igp e Limone Femminello del Gargano Igp”, progetto proposto dal ‘Consorzio Gargano Agrumi’ in partnership con il Parco, vincitore di un bando del Ministero dell'Agricoltura

Tutela dei produttori ed incentivi per la filiera della qualità dei pregiati ‘giardini’ degli agrumi del Gargano. Un progetto che vale 300.000 Euro, quello di “Tutela e valorizzazione dell’Arancia del Gargano Igp e Limone Femminello del Gargano Igp”, proposto dal ‘Consorzio Gargano Agrumi’ in partnership con il Parco Nazionale del Gargano (che ha cofinanziato l’investimento). Il bando vinto è quello degli ‘Aiuti di assistenza tecnica e promozionali, a sostegno della produzione di prodotti agricoli di qualità, per il tramite di organismi associazioni di produttori (Decreto n. 222/2010 – MiPAF ex AGENSUD’ che mira essenzialmente ad incrementare il numero di produttori aderenti alla Igp, tutelare le produzioni Igp e promuovere la conoscenza del prodotto e delle sue caratteristiche qualitative. L’area garganica premiata dalla proposta di intervento coincide con quella dell’Oasi agrumaria nei Comuni di Ischitella, Rodi Garganico e Vico del Gargano. Proprio presso quest’ultimo, nei giorni scorsi, il Presidente Stefano Pecorella ed il Presidete del Consorzio agrumi, Alfredo Ricucci, hanno incontrato imprenditori, operatori del settore ed i rappresentanti delle associazioni di categoria e del mondo politico-istituzionale per spiegare loro le opportunità offerte dal progetto che è stato finanziato dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali.


Al Consorzio, costituitosi nel gennaio 2001, aderiscono 34 operatori tra produttori di base, confezionatori e trasformatori per una superficie complessiva di circa 100 ettari.


Due gli assi principali sui quali verterà l’intervento.


Il primo riguarda le “Attività di tutela delle produzioni” e corrisponde all’obiettivo di garantire l’autenticità delle produzioni ed il rispetto delle norme di commercializzazione. Rientrano in questo ambito le attività delle ricerche di mercato, i sistemi di monitoraggio e gestione ambientale, la vigilanza, l’introduzione di sistemi per garantire il rispetto delle norme di commercializzazione, l’istruzione degli operatori del Consorzio e dei produttori. Tali attività porteranno entro il termine del programma ad un incremento dei produttori aderenti al sistema di produzione Igp e ad un conseguente ampliamento dell’offerta di prodotto tutelato immessa sul mercato


Il secondo asse d’intervento, sul quale avrà competenza diretta l’Ente Parco (che ha stipulato un protocollo d’intesa con il Consorzio Agrumi del Gargano), verterà sulle “Attività di valorizzazione delle produzioni” ed è volto ad incrementare la notorietà dei prodotti Igp al fine sia di favorire l’ingresso nel Consorzio e l’adesione all’Igp da parte di produttori, sia di far conoscere ai consumatori ed operatori della filiera, a livello nazionale ed internazionale, le caratteristiche qualitative distintive del prodotto.  Rientrano in queste attività le misure di sostegno relative alla partecipazione degli agricoltori ai sistemi di qualità; la redazione e stampa di materiale informativo, divulgativo e promozionale; gli eventi divulgativi finalizzati alla diffusione dei benefici nutrizionali ed alle peculiarità distintive dei prodotti; la partecipazione a manifestazioni fieristiche di rilevanza internazionale ed organizzazione di workshop scientifici.


E’ stato altresì rilevato che il consumatore italiano percepisce i prodotti nazionale come garanzia di bontà e gusto. Tale garanzia è ancora poco riconosciuta per gli agrumi del Gargano. La garanzia di qualità, origine e tracciabilità offerta al consumatore per tali prodotti grazie al marchio Igp, rappresenta perciò un elemento molto importante di visibilità, trasparenza ed ottenimento di fiducia dei consumatori.


“Il progetto ha un rilevante valore strategico nella logica della valorizzazione integrata del territorio per quel che concerne la promozione delle produzioni tipiche e della certificazione dei prodotti e servizi – spiega il Presidente Pecorella-. Sono sempre stato convinto che non dobbiamo inventarci nulla di straordinario per rimettere in moto, seriamente ed in maniera duratura, l’economia del Gargano. Con questo intervento andiamo a dare fiducia e solidità ad un settore che come tanti altri sta subendo gli effetti della crisi economica e delle calamità naturali. Spero che la visibilità concreta e mirata ad uno dei nostri prodotti tipici e locali, serva non solo a valorizzare il reddito di pochi, bensì la ricchezza per tanti e di un territorio nel quale le prospettive occupazionali dei nostri ragazzi devono essere alimentate dalla promozione delle nostre risorse più autentiche, quali le arance ed i limoni dell’Oasi agrumaria. Come Ente Parco- conclude il Presidente- stiamo puntando molto a qualificare la nostra azione di governo per il raggiungimento degli obiettivi volti a rendere qualitativamente migliori i prodotti (ad esempio attraverso le filiere di qualità) ed i servizi. Se riusciremo ad incentivare il perseguimento degli obiettivi assieme alle comunità dei produttori locali, sono sicuro che avremo positive ricadute occupazionali e, quindi, aumento del reddito territoriale. La tracciabilità e la creazione di un paniere di prodotti a marchio Parco sono azioni strategiche già attivate e che spero possano vedere presto la luce”.


 


 


SCHEDA


Gli ettari coltivati complessivamente sul Gargano sono circa 800, di cui nei Comuni di Vico del Gargano, Rodi Garganico ed Ischitella circa 650 ettari (270ettari a limoni e 380 ad aranci). La superficie media aziendale è di 0.50 ettari e tale dato, peraltro tipico delle regioni meridionali, ha determinato una lentezza da parte delle aziende alla partecipazione al sistema di certificazione. Il progetto assolve ad una funzione strategica nella direzione di ampliare la base degli aderenti al consorzio e di conseguenza di aumentare la riconoscibilità dei prodotti tutelati con effetto moltiplicatore sulla importanza di aderire al sistema di certificazione della qualità.


 


 


ARANCIA DEL GARGANO IGP L’Arancia del Gargano IGP presenta una forma sferica ed una pezzatura non eccessivamente grande. Il sapore è dolce ed il profumo forte e caratteristico. Fattori distintivi del prodotto sono l’epoca di maturazione (fine aprile-maggio ed anche agosto) e la spiccata capacità di resistere per tempi anche molto lunghi. In passato, infatti, tale caratteristica permetteva a queste arance di viaggiare per 30 e anche 40 giorni, arrivando dal Gargano, integre, sino a Chicago o New York. L’Arancia del Gargano IGP può essere consumata allo stato fresco, a spicchi o in spremute, ovvero come ingrediente di insalate o ancora come guarnizione. Le arance possono essere inoltre cucinate quali costituenti di raffinati piatti in agro-dolce o impiegate alternativamente per bevande, liquori e frutta candita. Registrazione europea con regolamento CE 1904/2000 pubblicato sulla GUCE L. 228/57 del 8 settembre 2000.


 


LIMONE FEMMINELLO DEL GARGANO IGP Il Limone Femminello viene coltivato negli agrumeti dei comuni di Vico del Gargano, Ischitella e Rodi Garganico, ovvero lungo tutto il tratto costiero e subcostiero settentrionale del promontorio del Gargano in provincia di Foggia. E’ il limone più antico d’Italia: le prime documentazioni storiche su questo limone risalgono all’anno Mille, mentre la più antica testimonianza dei dati produttivi della zona risale alla statistica del Reame di Napoli del 1811, quando ben il 60% della produzione era destinato all’esportazione. Già nel 1884 era attiva una prima rete commerciale con il continente nord americano che assorbiva gran parte della produzione agrumaria.  Il Limone Femminello presenta una scorza sottile e tenera e, grazie alla qualità ambientale del contesto in cui si produce, presenta caratteristiche uniche per genuinità e, soprattutto, per la particolarità dei profumi che esso ha rispetto ai limoni prodotti nelle altre regioni italiane. Può essere a scorza gentile (lustrino) o oblungo. Il primo ha buccia particolarmente liscia e di spessore sottile, colore giallo chiaro, peso non inferiore a 80 grammi e un succo che costituisce il 35% del peso del frutto; il secondo ha buccia di spessore medio, più o meno liscia, colore citrino intenso, peso non inferiore a 100 grammi e succo pari almeno al 30% del frutto.  Il Limone Femminello è ottimo sia per la preparazione di marmellate ecanditi, che per il limoncello.  Nel febbraio del 2007, dopo un lungo iter, giunge finalmente il riconoscimento di I.G.P. (Indicazione Geografica Protetta) per il “Limone Femminello del Gargano” (Reg. CE n. 148 del 15.02.07)

Ultimo aggiornamento

4 Dicembre 2012, 19:13